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O con de Magistris o ti molliamo, la protesta estiva dei delusi

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Amedeo Colacino e Stefania Frustaci, ex dirigenti catanzaresi del partito di Pino Aprile, lanciarono un allarme inascoltato nel corso dello scorso agosto: rompere l’alleanza col sindaco di Napoli sarebbe stato un errore fatale. E puntarono il dito sui vertici regionali: troppo legati a Roberto Occhiuto, avversario politico e campione del centrodestra

Di seguito il testo integrale della nota di Colacino e Frustaci, che pubblichiamo integralmente, refusi e difetti di stile inclusi.

I sottoscritti Referente Provincia di Catanzaro Amedeo Colacino; Referente del Circolo di Catanzaro Stefania Frustaci; Referente del Circolo di Lamezia Terme e gli iscritti ……. segnalano una assoluta mancanza di democrazia da parte del gruppo dirigente di ET Calabria, contro ogni regola e contro gli stessi principi statutari, nell’assumere decisioni importanti per le sorti del Movimento ma anche per il futuro della Calabria, il cui rinnovo del Consiglio regionale sarà determinato dalle elezioni del 4 ottobre prossimo.

Stefania Frustaci, ex dirigente di Catanzaro di M24a-Et

Negli ultimi tempi il Movimento ha subito marcata e progressiva involuzione iniziata da quando il Presidente Pino Aprile ha deciso di accettare l’incarico di Direttore della TV regionale calabrese LaC News. Premesso che rispettiamo il Presidente e le sue scelte e siamo certi delle sue positive intenzioni nel continuare il suo decennale impegno per l’Equità Territoriale, ma evidentemente il prestigioso incarico gli ha impedito di seguire con la stessa lucidità le sorti del movimento in Calabria, in un momento così delicato, lasciando mano libera ai dirigenti regionali, che si sono dimostrati incapaci, inefficaci, incoerenti nella conduzione della campagna elettorale. Proprio nel momento di massima espansione del Movimento, che raccoglieva sempre più consensi per l’attivismo dei Circoli sul territorio, e si era già organizzati per le elezioni, il nuovo impegno del Presidente Pino Aprile è coinciso con il progressivo depauperamento del patrimonio di idee e risorse che il Movimento aveva accumulato.

Da quel momento infatti il Referente regionale Paolo Mandoliti e il segretario Francesco Intrieri hanno gestito in maniera scoordinata, bloccando qualunque iniziativa che potesse dare visibilità al Movimento e sconvolgendo gli equilibri interni dei Circoli e soprattutto impostando una campagna elettorale senza dare certezze ai candidati, è sembrato anzi che i dirigenti tramassero contro i Circoli e contro la buona riuscita delle Elezioni in Calabria. Chi ha avuto forza e volontà credendo nei valori fondamentali del Movimento è andato avanti superando diatribe e sorvolando su evidenti doppi giochi, ma chi è stato trattato con maleducazione o pressappochismo anche perché accortosi di avere a che fare con dei voltagabbana, ha deciso di abbandonare. Nel Direttivo Regionale si è creata ben presto una caccia alle streghe, del tipo o sei con me o contro di me e allora ti metto in un angolo. In questo modo si è assistito a un progressivo disamoramento degli associati, ma i Dirigenti regionali, invece di recitare il Mea Culpa, più perdevano pezzi, maggiore era il sospetto che era tutta colpa di De Magistris.

A questo punto è d’obbligo ricordare che la candidatura di De Magistris per la Presidenza della Regione Calabria è stata proposta e propugnata dal Presidente Pino Aprile che ha avuto un incontro col Sindaco di Napoli già nel dicembre scorso. La scelta si sarebbe rivelata vincente sia per il carisma dell’ex Magistrato che aveva combattuto la Massomafia e la mala politica in Calabria, sia per il tempismo avendo anticipato tutte le altre coalizioni. Ma così non è stato proprio per l’insipienza del gruppo Dirigente per la quale ogni occasione era buona per attaccare non l’avversario (leggi la Destra) bensì proprio il Candidato della coalizione di cui fa parte il Movimento 24 Agosto Equità territoriale.

Pino Aprile

 Ogni occasione era buona addossargli tutte le colpe. Con sempre maggiore frequenza i dirigenti regionali partorivano notizie (insinuazioni) tirate dal cilindro come i conigli del più improbabile dei maghi. De Magistris non ci calcola, De Magistris non ci menziona, De Magistris si fa solo i fatti suoi. Ultima perla una riunione d’urgenza perché De Magistris aveva fatto il patto con l’ex Presidente della regione Mario Oliverio. La fonte della notizia? Il collega del sesto piano di Mandoliti! Ad oggi non sappiamo se esiste il collega o se esiste il sesto piano. La verità sta nel fatto che quando la “comunicazione” non funziona all’interno di un Movimento non può certamente funzionare con un soggetto esterno.

 Ma l’inadeguatezza che rasenta il doppiogiochismo della dirigenza regionale si palesa come si diceva anche riguardo la campagna elettorale: il proficuo lavoro di Intrieri in nove mesi aveva partorito solo 13 candidati su 24!

Il distacco da De Magistris si consuma in questi ultimi giorni a poco più di un mese dalle elezioni, quando i sospetti nei confronti del candidato Presidente si intensificano per cui viene convocata una ennesima riunione d’urgenza con i candidati per decidere se andare ad elezione da soli.

 E qui si rileva il carattere antidemocratico della dirigenza, nonostante ben Dieci su tredici hanno deciso di voler mantenere il simbolo M24A e di restare in coalizione con De Magistris, Mario Cosenza preso atto del risultato lo comunicava a Pino Aprile (che lo ricordiamo da quando è Direttore della TV non è più Presidente) il quale stupito della votazione si è rifiutato di concedere il simbolo. Nel frattempo Paolo Mandoliti diffonde la notizia che la maggioranza si era espressa contro De Magistris ed era propensa per una improbabile, impossibile missione suicida: partecipare alle elezioni da soli e con un candidato Presidente improvvisato.

L’epilogo di questi giorni oramai è diventata un’operetta da avanspettacolo. Comunicazioni al Nazionale zero! Zero comunicazioni agli iscritti, tra l’altro definiti dall’ex Referente Mandoliti in termini offensivi degli zombi! Si sono susseguite riunioni per capovolgere il voto per cui il Direttivo regionale ha anche invitato dei loro compari non iscritti ai circoli calabresi, ma nemmeno in questo caso ci sono riusciti.

Amedeo Colacino, ex sindaco di Motta Santa Lucia ed ex dirigente di M24a-Et

Nella notte tra il 23 e il 24 Agosto scopriamo di avere un nuovo referente regionale non votato da nessuno ma con il solito metodo antidemocratico incoronato dall’alto: Mario Cosenza, il quale appena investito dal Regno di Alarico ha iniziato ad attaccare De Magistris su Facebook!

Noi ci chiediamo: è questo il modo di fare politica? Questi cosiddetti Dirigenti si sono mai confrontati con le persone e gli iscritti che hanno creduto ai principi del Movimento e che si sentono traditi? Sanno cosa significa un voto democratico e come va rispettato? No! Sanno solo sputare veleno su chi ci ha messo la faccia con gli elettori, ha partecipato a varie convention elettorali e adesso, per non perderci la faccia vuole mantenere gli impegni e decide di candidarsi con De Magistris! Dopo aver traghettato il Movimento in questa tempesta non sanno nemmeno indicare quale lista votare.

Ormai resta il sospetto, fondato su alcune affermazioni di Dirigenti regionali, che ci sia stato il tentativo di traghettare il Movimento verso la destra di Occhiuto, che avrebbe permesso l’elezione certa di alcuni nostri candidati. Questa cosa è naturalmente invisa alla maggioranza degli iscritti e ciò ha portato alla drammatica situazione attuale lasciando un cumulo di macerie su chi da anni si impegna e crede di meritare una Terra migliore e più equa. Noi siamo certi che i poteri forti hanno avuto il loro ruolo distruggendo una bella realtà, ma hanno trovato pure degli inetti o dei conniventi ai vertici che glielo hanno permesso!

I sottoscritti ritengono che sia indispensabile un azzeramento del gruppo Dirigente, l’elezione democratica dei nuovi vertici, e il mantenimento dell’impegno già preso con il Candidato Presidente De Magistris al quale rinnoviamo la stima e la fiducia, ritenendolo l’unico capace di un radicale cambiamento.

In caso contrario ci dimetteremo dal Movimento.

Stefania Frustaci

Amedeo Colacino

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