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Stories From A Rock ‘n’ Roll Heart: Lucinda Williams risorge a tutta grinta

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Dopo un ictus e un libro autobiografico, la cantautrice di Nashville sforna l’album della rivincita, con un cast all stars, in cui spicca Bruce Springsteen

Lucinda Williams. Già. È quella a cui, poco prima della grande pandemia del 2020, un tornado ha praticamente distrutto la casa di Nashville.

Ed è quella che, immediatamente dopo la seconda ondata del Covid (novembre 2020) ha subito un ictus che le ha paralizzato la parte sinistra del corpo e l’ha costretta a pensionare la chitarra.

Inoltre, Lucinda Williams è quella che il 26 gennaio scorso ha fatto settant’anni e, per l’occasione, ha dato alle stampe Don’t Tell Anybody The Secrets I Told You, una autobiografia carica di aneddoti, anche bella a detta di chi l’ha sfogliata.

Infine, parliamo della stessa Lucinda Williams che, nel cuore dell’estate appena trascorsa ha pubblicato Stories From A Rock ’n’ Roll Heart (Highway 20 Records 2023), il quindicesimo album in studio in quarantacinque anni di carriera discografica.

Fin qui, con molta sintesi e poca retorica, il sunto delle puntate precedenti di Mrs Williams, di cui è possibile trovare tantissimi approfondimenti (e altrettanta retorica) nella stampa specializzata.

Ora parliamo di musica.

Lucinda Williams in concerto nel 2005

Lucinda Williams tra riabilitazioni e microfoni

Il peggio, per Lucinda, parrebbe alle spalle e la riabilitazione procede spedita.

Ma da qui a riprendere la chitarra per comporre ne corre. Perciò Mrs Williams si è fatta aiutare dal marito e manager Tom Overby, dal songwriter Jesse Malin e dal chitarrista Travis Stephens a buttare giù idee e spunti per le canzoni di Stories From A Rock ’n’ Roll Heart.

Anche la band che ha eseguito i brani è di tutto rispetto.

Parliamo del chitarrista Stuart Mathis e di Doug Pettibone, maestro della steel guitar. E parliamo del tastierista Reese Wynans, veterano della scena southern e rock blues (ha militato nei Double Trouble del mitico Stevie Ray Vaughan e ora collabora con Joe Bonamassa).

Notevole la sezione ritmica, composta dal bassista Steve Mackie e dal batterista Steve Ferrone (ex Tom Petty’s Heartbreakers).

La lista degli ospiti

Un capitolo a parte lo meritano gli ospiti che hanno contribuito coi loro camei alla riuscita di Stories

Sono Margo Price, Bruce Springsteen e sua moglie Patti Scialfa e Angel Olsen.

Quanto queste ospitate siano risultate determinanti decida l’ascoltatore.

Certo, con questi nomi le premesse per fare bene ci sono.

La copertina di Stories From A Rock ‘n’ Roll Heart

Le dieci Stories di Lucinda Williams

La voglia di ricominciare è una suggestione tipica di certa cultura musicale (si pensi a The Blues Brothers).

Lucinda Williams non si sottrae e, anzi, rilancia con l’open track Let’s Get The Band Back Together, un rock southern da bar eseguito con tutti i crismi e arricchito dalla partecipazione di Margo Price come corista.

In New York Comeback c’è un altro duetto importante: stavolta con Bruce Springsteen, che dà quel tocco in più a un brano un po’ sognante e già bello di suo.

In Last Call From The Truth, una ballad ricamata finamente dall’Hammond e dalla steel guitar, emerge la radice country dell’artista. Tempi lenti e atmosfere tra il languido e l’etereo per una riflessione esistenziale.

Altra traccia, altra ballad, altra ospite. È il caso della commovente Jukebox. In cui Lucinda si fa accompagnare da Angel Olsen.

Stolen Moments, un country rock delicato e coinvolgente, contiene una dedica particolare al compianto Tom Petty, amico di sempre di Mrs Williams.

La quasi title track Rock ’n’ Roll Heart è un rock emozionante e appassionato che si segnala anche per la partecipazione dei coniugi Springsteeen ai cori.

Con This Is Not My Town Lucinda torna al southern, fa un po’ il verso a Muddy Waters e agli ZZ Top, arricchisce il tutto con l’Hammond e si fa accompagnare di nuovo da Margo Price nei cori.

Hum’s Liquor è un valzer dall’armonia struggente, tessuta dalla steel guitar. Anche questo brano contiene una dedica: a Bob Stimson, il chitarrista dei Replacements, travolto dall’alcolismo. Non a caso, al brano partecipa Tommy, il fratello di Bob.

Where The Song Will Find Me è una ballad country carica di intimismo. Anche da ballare con quel po’ di romanticismo che non guasta mai.

Atmosfera sognante per la conclusiva Never Gonna Fade Away, con cui Mrs Williams congeda il suo pubblico. Almeno per ora.

Un primo piano di Lucinda Williams

Arrivederci e buona guarigione

Ma sì, alla fine Lucinda Williams non è una che si fa scoraggiare. Le cronache ce la raccontano in ripresa (forse recupera del tutto, inclusa la capacità di suonare, la parte sinistra del corpo) e combattiva.

L’artista ha festeggiato i settant’anni a Belfast e ora è in tour.

In fondo il cuore rock, di cui parla l’album è anche voglia di non arrendersi e di continuare, a dispetto dei lutti e dei malanni.

Al netto di ogni retorica, questa è l’America che ci piace: libertaria, coraggiosa e di grande respiro.

Arrivederci e buona guarigione Mrs Williams.

Per saperne di più:

Il sito web ufficiale di Lucinda Williams

Da ascoltare (e da vedere):

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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