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Il Sistema, le raccomandazioni secondo Palamara

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Pubblichiamo integralmente uno stralcio impressionante del libro in cui l’ex presidente dell’Anm racconta la “sua” verità sui retroscena dell’associazionismo dei magistrati. In questo caso, si parla del concorso in magistratura…

Luca Palamara racconta ne Il Sistema (Rizzoli, Milano 2021) uno dei possibili meccanismi attraverso cui le correnti dell’Anm “piloterebbero” in parte il temutissimo concorso in magistratura.

Queste dichiarazioni, rese al direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti gettano una luce ulteriore (e sinistra) sui sospetti coltivati da tanti ma esplicitati quasi da nessuno emersi in seguito ad alcuni scandali “recenti”, che riguardano proprio il concorso…

Luca Palamara

[Palamara] Per esempio, come il «Sistema occupa il potere. Non ci crederà, ma le correnti sono come una squadra di calcio: serve un buon vivaio, senza il quale non si va da nessuna parte. Non per nulla c’è la corsa, e non solo per il gettone economico, a fare il commissario nei concorsi per magistrati. A decidere è la terza commissione del Csm, cioè un organo lottizzato dalle correnti che a sua volta lottizza i commissari, e di questo sulla mia chat c’è ampia documentazione. Ciò serve, non solo ma anche, a garantire le raccomandazioni: basti pensare che con questo meccanismo nella mia consiliatura due figli di componenti del Csm sono diventati magistrati».

[Sallusti] Raccomandazioni?

Io ho soddisfatto tante richieste in tal senso e soprattutto sono stato contattato più volte da magistrati, anche autorevoli, che chiedevano raccomandazioni per gli esami orali dei figli.

Bella partenza per un neomagistrato.

Appunto, tutto il mondo è paese e la magistratura non sfugge alla regola. Ma il bello viene dopo.

Dopo quando?

L’obiettivo del «Sistema» è accaparrarsi il neomagistrato. Come? Facendolo iscrivere il prima possibile alla propria corrente. Funziona così: quando entri in servizio vieni affiancato per un certo periodo a un magistrato anziano e «chi va con chi» lo decide una commissione apposita in base ai rapporti di forza delle correnti. Se entrano in sessanta, trenta andranno a fare tirocinio da un anziano di Unicost, venti da uno di Magistratura democratica, dieci da uno di magistratura indipendente. È ovvio che, nel calcolo delle probabilità, questi ragazzi si iscriveranno alla corrente del loro tutor, soprattutto se questo spingerà in tal senso. È la linfa per alimentare il «Sistema» delle correnti, che anche per questo si battono per mettere uomini propri nelle procure più importanti e popolose, come Milano, Roma, Napoli, Palermo e Catania. E così sarà a ogni passaggio della vita professionale, sempre che tu voglia fare carriera.

La copertina de Il Sistema

Mi faccia degli esempi.

Quanti ne vuole. Prendiamo i «magistrati segretari» del Csm, colleghi tra i cui compiti c’è anche quello di dover motivare le nomine, cioè scrivere perché Tizio è più bravo di Caio e quindi ha diritto a quel posto. Secondo lei chi li nomina?

Non lo so, me lo dica lei.

I capicorrente, ovviamente. Così avviene per i membri dell’Ufficio studi, dove vengono elaborati i pareri che danno la linea politica alle decisioni del Csm, ma soprattutto questo vale per gli «assistenti di studio» dei giudici della Corte Costituzionale.

[da Il Sistema, cap. Il vivaio, pp 59-61]

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