L’urlo delle vulve. Una mostra particolare a Cesena
L’emiliana Maria Chiara Zarabini espone le sue sculture provocatorie e sensuali nella Gallery arte e parole a partire dal 18 marzo
Nella nostra contemporaneità parlare di donne artiste fa ancora rumore. Magari è vero che è aumentato il numero di donne nel mondo dell’arte, ma resta comunque la competizione fra i due generi, maschile e femminile.
I lavori che l’emiliana Maria Chiara Zarabini presenta al pubblico, in una mostra intitolata L’Urlo e il Fruscio, organizzata negli spazi della Gallery arte e parole di Cesena, dal 18 marzo al 2 aprile, aprono non solo dibattiti, ma ferite inflitte dalla società maschilista al sesso femminile dall’antichità ai giorni nostri.
Quando guardiamo le sue sculture, in bronzo o ceramica, vediamo rappresentate delle vulve, che nell’insieme si presentano in installazioni molto suggestive tanto da far pensare all’organo genitale femminile come a un dono meraviglioso perché da quest’organo partorisce la nuova vita. Si provano diverse emozioni, nel guardare l’installazione o il video, in particolare affiora il desiderio che è quell’urlo di cui parla la nostra artista, un urlo spesso soffocato o ricercato fra le pagine della nostra vita. Il fruscio, probabilmente, è la parte più sensuale che emerge dalle sue opere: è l’Eros che lotta contro Thanatos, la libertà di espressione e di vita della donna che, ormai libera dai pregiudizi, riacquista quel dono unico che è dare la vita.
Carmelita Brunetti
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