Rifugiati in schiavitù: i nomi degli indagati
Pronti i controlli a tappeto nei Centri d’accoglienza. Obbligatoria la pubblicazione dei bandi nei siti delle prefetture
Ecco i nomi di 13 presunti caporali beccati dai carabinieri del Comando di Cosenza e l’elenco delle relative misure cautelari:
Dovranno subire la detenzione cautelare in carcere:
1) Vittorio Francesco Imbrogno, 26 anni, di Spezzano della Sila (Cs);
2) Corrado Scarcelli, 53 anni, di Spezzano della Sila (Cs);
Sono stati ristretti ai domiciliari:
1) Giorgio Luciano Morrone, 35 anni, di Acri (Cs);
2) Luca Carucci, 73 anni, di Taranto (Ta);
3) Fulvio Serra, 42 anni, di San Giovanni in Fiore (Cs);
4) Giampaolo Serra, 41 anni, di San Giovanni in Fiore (Cs);
Sono sottoposti all’obbligo di dimora:
1) Franco Provato, 47 anni, di Casole Bruzio (Cs);
2) Gianluca Gencarelli, 38 anni, di Celico (Cs);
3) Renato Gabriele, 43 anni, di Celico (Cs);
4) Giorgio Gabriele, 30 anni, di Celico (Cs);
5) Vincenzo Perrone, 56 anni, di Celico (Cs);
6) Salvatore Perrone, 25 anni, di Celico (Cs);
7) Vincenzo Paese, 68 anni, di Rovito (Cs).
Sull’inchiesta, in cui è stato contestato per la prima volta il nuovo reato di Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, è intervenuto il ministro dell’Interno Marco Minniti. «È nostro interesse garantire la massima trasparenza nella gestione dei centri per i migranti e per questo ho disposto l’insediamento al Viminale di un Osservatorio permanente per il monitoraggio delle strutture di accoglienza su tutto il territorio nazionale che, avvalendosi di personale altamente specializzato e formato per lo specifico obiettivo, riferirà al ministro dell’Interno degli esiti e delle verifiche effettuate». Così ha dichiarato il ministro in una nota ai media.
Inoltre, il ministro ha annunciato l’avvio di controlli a tappeto in tutti i Centri d’accoglienza, inclusi quelli costituiti in via d’emergenza. Il programma comprende 2130 controlli. Dai primi di marzo è stato predisposto il contratto tipo per l’affidamento dell’accoglienza, che mira ad assicurare uniformità di trattamento ai migranti in tutto il territorio nazionale. I bandi per l’affidamento di questi particolari servizi dovranno essere pubblicati sui siti istituzionali delle prefetture.
Per saperne di più:
L’inchiesta dei carabinieri di Cosenza
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