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Storia nera di una Stazione: dal degrado all’insicurezza totale

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Concepita come maxiopera avveniristica, la Stazione ferroviaria di Cosenza perde un pezzo dopo l’altro

Quando fu costruita, alla fine degli anni ’80, la Stazione ferroviaria di Vaglio Lise, una vasta periferia popolare di Cosenza, doveva rivoluzionare l’urbanistica della città: struttura enorme (un po’ troppo secondo i detrattori dell’opera, che, col senno del poi, risultano facili profeti) dall’architettura avveniristica, avrebbe dovuto ancorare i quartieri popolari alla città.

A quasi trent’anni di distanza, la Stazione è nel degrado più completo. Vuoi per l’insufficiente traffico ferroviario (lo snodo principale della provincia è Paola, sul Tirreno e persino la vicina, piccola sede di Castiglione Cosentino è più utilizzata), vuoi per i tagli di TrenItalia, vuoi infine per la manutenzione non proprio a prova di bomba: anziché risollevare il quartiere, la maxiopera si è integrata in esso al peggio.

Conseguenza del degrado e dell’abbandono è il calo della sicurezza, sul quale hanno lanciato l’allarme tre consiglieri di maggioranza del gruppo misto: l’ex assessore Davide Bruno, Francesco Spadafora e Vincenzo Granata.

«La situazione» scrivono i tre in una nota, «è pressoché allarmante: sporcizia, locali fatiscenti occupati da rom e immigrati clandestini, servizi non accessibili, furti all’interno delle autovetture in sosta, treni inzaccherati, vetusti e privi di ogni minimo servizio. Occorre, con la massima urgenza attivare un piano di intervento serio per il risanamento della Stazione Fs di Cosenza, divenuta, soprattutto negli orari notturni, un sobborgo malandato e pericoloso».

A proposito di sicurezza, i tre consiglieri lanciano una proposta minima: «Il presidio della Polizia ferroviaria è attivo dalle 7 alle 22.30 e non può garantire, a causa della carenza di personale, un servizio di ventiquattro ore, perciò chiediamo che il sindaco e i dirigenti competenti si attivino per istituire un presidio notturno della Polizia municipale, al fine di garantire e salvaguardare l’integrità di tutti coloro che popolano la Stazione, soprattutto nelle ore notturne».

 

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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