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Pittella, da Strasburgo al Senato. E c’è chi applaude anche in Calabria

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Loizzo: è stato un atto di coraggio, siamo convinti che farà molto per il Sud anche da Palazzo Madama

Il dado è tratto. Gianni Pittella, europarlamentare lucano e presidente dei Socialisti&Democratici a Strasburgo, scende in campo per il Senato.

Ne ha dato l’annuncio sulla propria pagina Facebook, coi toni e lo stile di chi si candida per servizio: «Dopo anni passati in Europa [diciotto per la precisione, nda], ho deciso di tornare per dedicarmi in prima persona al futuro del Mezzogiorno e dell’Italia».

I collegi in cui l’eurodeputato si misurerà sono quello uninominale della Basilicata e quello proporzionale Campania 3, che comprende il Salernitano e una buona fetta del Napoletano. Collegi che in più d’uno danno per sicuri o, addirittura, blindati.

Non senza un pizzico di malignità, come nel caso di Basilicata24.it e de Il Giornale, che hanno tentato di scavare nei presunti giochi di potere che avrebbero propiziato la candidatura di Pittella e hanno rimarcato una volta di più i suoi legami familiari.

Pittella, ovviamente, non ci fa caso e motiva la propria discesa da Strasburgo con un’impostazione neomeridionalista, se si vuole un po’ alla Nitti, che, in buona parte si concentra sul proprio territorio, le cui istanze sono rilette in chiave europeista.

Infatti, scrive l’europarlamentare: «Sono pronto a dare tutte le mie forze perchè il Mezzogiorno e l’Italia colgano davvero il treno della ripresa economica. Con i più qualificati attori nazionali ed europei, voglio mettere in campo una terapia d’urto per il Mezzogiorno che porti alla nascita del più grande piano di investimenti e sviluppo per il Mezzogiorno». Ed ecco il riferimento all’Ue: «Dobbiamo costruire un rapporto ancora più forte con l’Europa perché solo l’Europa ha le capacità e le risorse per aiutarci. Pensiamo a cosa sarebbe il Mezzogiorno senza le risorse europee. Dobbiamo spendere quelle risorse in maniera più efficiente e concentrarle su grandi progetti che portano vero sviluppo. Le nostre Regioni, per bellezza e creatività, sono ammirate in tutto il mondo, e meritano investimenti e opportunità almeno pari a quelle delle grandi Regioni europee».

La candidatura di Pittella è stata accolta bene anche in Calabria. Ad esempio, da Cesare Loizzo, responsabile regionale di Labdem, l’associazione interna al Pd che fa capo all’esponente lucano, con all’attivo importanti esperienze amministrative.

Scrive al riguardo Loizzo: «Credo, in tutta franchezza, che quella di Pittella sia una scelta coraggiosa: passare dalle sale e dai corridoi poliglotti e ovattati di Strasburgo, dove si prova l’emozione di progettare il nostro futuro in Europa e nel mondo, ai climi più aspri della politica nazionale non è facile. Ma sono convinto che il presidente Pittella abbia maturato questa decisione, almeno per due motivi: perché gliel’ha chiesto il Partito democratico, perché gliel’ha chiesto il Sud».

Dopodiché il dirigente di Labdem passa in rassegna le realizzazioni politiche di Pittella: «la battaglia al fianco di Tsipras per evitare l’uscita della Grecia dall’Unione Europea, l’abolizione dei costi di roaming nei paesi dell’Ue per la telefonia mobile, lo sblocco di investimenti dal valore di miliardi a favore delle regioni del Sud, che ha frenato le politiche di austerità, la corresponsabilizzazione dei partner europei nell’accoglienza ai migranti». Di più: «A favore di Gianni parla anche la performance notevole della Basilicata, una regione in grande crescita non solo per merito di una valida amministrazione, ma anche grazie a un filo diretto con l’Europa, tessuto con pazienza e irrobustito con passione».

Perciò, conclude Loizzo: «Sono sicuro che il presidente Pittella riuscirà a orientare la sua politica in Senato sulle stesse matrici che gli hanno consentito di essere vincente a Strasburgo: la mente in Europa, i piedi in Italia e il cuore a Sud». Già: «L’Europa democratica è possibile e il riformismo europeo è una opportunità preziosa e insostituibile per rilanciare i nostri territori».

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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