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Cyber Day, militari e civili a confronto sulla sicurezza informatica

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Una giornata di studi organizzata dal V reparto del Segretariato generale della Difesa con tanto di simulazione anti hacker in diretta. Falsaperna: il cyberspazio è un ecosistema dei rapporti uomo-macchina ed è uno spazio geopolitico in cui l’essere umano è l’elemento più importante

Ancora la cybersecurity, trattata da un duplice punto di vista, civile e militare. Su questo argomento, si è svolto il 21 novembre, presso il Segretariato Generale della Difesa, all’interno dell’aeroporto militare F. Baracca, il Cyber Day.

Un momento del Cyber Day nella sala conferenze di Palazzo Guidoni

L’evento, dedicato all’esame delle minacce del cyberspazio che mettono a rischio gli interessi economici, industriali e militari del nostro Paese, è stato organizzato dal V reparto del Segretariato Generale della Difesa-Innovazione Tecnologica, diretto dalla dottoressa Luisa Riccardi, e ha visto la partecipazione dei più importanti rappresentanti del mondo della Difesa e del mondo industriale.

Il generale Nicolò Falsaperna

A introdurre i lavori è stato il generale Nicolò Falsaperna, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli Armamenti, che ha messo l’accento sul problema di una definizione univoca di cyberspazio. Il generale Falsasperna ha descritto il web come un ecosistema caratterizzato dall’interazione tra uomo e macchina e ha spiegato che il cyberspazio è uno  spazio geopolitico dove l’elemento umano continuerà a svolgere un ruolo fondamentale. Tra gli obiettivi del convegno, ha infine dichiarato il generale, c’è il dialogo tra mondo militare e mondo dell’industria per affrontare assieme le sfide del cyberspazio.

Il generale Enzo Vecciarelli

È poi intervenuto il capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli che ha sottolineato l’importanza del binomio economia-sicurezza e ha affermato che «la difesa del cyberspazio è un interesse primario del Paese, non solo perché le nostre infrastrutture critiche sono esposte a potenziali rischi, ma perché nella rete non c’è entità statuale o organizzazione in grado di difendersi da sola da questo tipo di minaccia». Vecciarelli ha poi aggiunto che «l’esperienza e la mentalità militari possono dare un grande contributo al sistema Paese in un’ottica multidimensionale e onnicomprensiva dove l’information superiority deve essere prevalente nelle dinamiche delle operazioni militari».

Il sottosegretario Angelo Tofalo

Il sottogretario di Stato alla Difesa Angelo Tofalo ha puntato l’attenzione sulla diffusione della cultura della difesa e della sicurezza, sull’alfabetizzazione digitale e sulla formazione scolastica. Si è poi soffermato sulla necessità di un unico linguaggio cibernetico all’interno del mondo della Difesa, attraverso una riorganizzazione dei reparti grazie alla quale l’Esercito, la Marina e l’Areonautica militari e l’Arma dei carabinieri possano utilizzare gli stessi processi, gli stessi software, le stesse applicazioni. Ciò andrebbe a vantaggio del procurement perché genererebbe un’ottimizzazione delle risorse e, più in generale, rafforzerebbe la difesa cibernetica.

Il Generale Francesco Vestito, Comandante del Cioc (Comando interforze per le operazioni cibernetiche), istituito nel 2017, ha insistito sulla centralità del rapporto tra la Difesa e il mondo accademico. Infatti, il dialogo tra Difesa, industria e università è funzionale alla ricerca di soluzioni dual use per l’impiego di tecnologie sia in ambito civile che militare. Il generale Vestito ha rimarcato l’importanza della multidisciplinarietà dei soggetti che monitorano la rete per sconfiggere gli attacchi criminali. Un impegno per il quale sono indispensabili competenze psicologiche, antropologiche e sociologiche oltre a quelle strettamente informatiche. In cima alla piramide dello spazio cibernetico restano, infatti, l’uomo e il suo comportamento.

Potremo anche costruire i sistemi più protetti e fortificati al mondo ma l’elemento vulnerabile preda di rischi ed ingenuità rimane comunque l’essere umano.

Il Role Play sul Cyber Crisis Management

A testimonianza di quanto l’anello debole della catena sia l’uomo, si è svolta una simulazione di Role Play, che è stato il momento clou della giornata. Alcuni professionisti del mondo dell’IctInformation and Communications Technology – delle società Alfa Group, Selta, Hermas Bay, Deloitte, Cy4Gate e Prisma srl hanno simulato un caso di Cyber Crisis Management durante il quale sono stati illustrati gli approcci di risposta ad un eventuale attacco cyber all’interno di una realtà aziendale. Attraverso la simulazione si è cercato di illustrare come dovrebbe operare una struttura di cybersecurity all’interno di un’azienda con valore strategico per gli interessi nazionali del Paese e quali sono le principali attività di risposta e le procedure da seguire nel caso di un incidente informatico.

Il messaggio lanciato dal Cyber Day è in definitiva quello di dimostrare che attraverso la sinergia tra pubblico e privato il Paese può affrontare meglio i rischi e cogliere le opportunità. La condivisione dei fattori di rischio e la concertazione tra soggetti pubblici e privati può essere di grande utilità al sistema Paese nel suo complesso così come la diffusione di una comune cultura della sicurezza.

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