Emozioni esplosive a Taranto, Patti Smith è la regina del lungomare
L’artista americana chiude il festival Medimex 2019 con un concerto emozionante in cui ripercorre la sua carriera e omaggia Elvis Presley e Lou Reed. Con lei, dividono il palco i pugliesi Sound Of Garage e Kalàscima
Chiusura esplosiva la sera del 9 giugno, per Medimex 2019, col terzo concerto presso la Rotonda del lungomare Vittorio Emanuele III a Taranto. Due band pugliesi, Sound Of Garage e Kalàscima introducono la madrina della serata: Patti Smith, la sacerdotessa maudite del rock più genuino.
Formatisi in ambito medico con il fine della beneficenza, i Sound Of Garage sono impegnati in numerosi progetti senza scopo di lucro e rivolti alla promozione della salute e della cultura. Il frontman della band appena salito sul palco, dopo aver salutato la platea, racconta in modo conciso il loro recente impegno finalizzato alla raccolta di fondi per dotare gli Ospedali pugliesi di strumenti musicali per migliorare l’accoglienza nelle strutture sanitarie della regione. L’intero incasso sarà devoluto in questa direzione.
«Il primo pezzo risale a quaranta anni fa e parla di un bambino che cerca di diventare adulto con grande difficoltà. Ecco in questa città dove molti bambini cercano di diventare adulti, è un particolare piacere cantare questa canzone. Perché tutti i bambini di questa città e della Puglia devono farcela in un ambiente difficile». La canzone in questione è I Will Followdegli U2. A seguire, cover di artisti come The Clash e Lenny Kravitz. La band è composta da Antonio Sanguedolce, direttore generale dell’Usl di Bari, Danny Silvio, Massimiliano Sivo e Fabio Farina.
L’altro gruppo pugliese e con radici salentine è Kalàscima. Sono proprio le loro origini a caratterizzare la produzione musicale, grazie all’uso di strumenti tradizionali, alcuni piuttosto rari, come la zampogna, ciaramella, launeddas, tamburello, organetto e irish bouzouki. La band parla della propia terra attraverso il dialetto salentino, inglese e griko. Ma la tradizione popolare viene contaminata da strumenti moderni, come laptop, loop machine e sintetizzatori, che creano un ponte tra il Salento e una dimensione internazionale.
Presenti in molti Festival internazionali, i Kalàscina hanno pubblicato lo scorso anno K,, loro ultimo album ed ennesima conferma dell’ibridazione tra arcaico e postmoderno, che è la cifra stilistica della band. La formazione è composta da sei elementi: il cantante e percussionista Massimiliano De Marco, il cantante-chitarrista Luca Buccarella, Federico Laganà, che si destreggia al canto e all’organetto, percussioni, Riccardo Matias, al pad e al canto, Olmo Tony D’Elia, che gestisce i suoni elettronicie Aldo Iezza ai fiati e al canto. Nell’esibizione non c’è un attimo di respiro per la band, il K tour 2019 è travolgente e i musicisti riescono con la loro vitalità a scatenare il pubblico: è una festa meridionale tra pizzica e psichedelia.
Seguita da un pubblico che ricopre almeno tre generazioni (chi ha vissuto i suoi esordi negli anni ’70, chi ha assistito al suo ritorno trionfale sulla scena musicale degli anni ’90, chi l’ha conosciuta nel nuovo millennio) Patti Smith è una artista capace di rendere l’orgoglio dell’appartenenza all’universo femminile, grazie alla tenacia di emergere in un periodo in cui le donne avevano ancora difficoltà in qualsiasi esperienza lavorativa. Nell’incontro tenuto il giorno prima presso il Polo Universitario in via Duomo a Taranto, la Smith ha ricordato il fermento culturale a cavallo tra ’60 e ’70 dove tutti gli artisti appartenevano alla stessa generazione e nessuno veniva escluso, si stava creando un modo tutto nuovo di approcciarsi al mondo: è stato questo periodo a definirla come persona, la sua università di vita. Ciò che è rimasto di quegli anni è stato frutto di impegno, lavoro ma soprattutto è derivato dalla disciplina, un elemento essenziale.
L’artista è sorpresa di essere stata accolta da una città dove la produzione dell’acciaio convive con la raccolta delle cozze. Capisce da subito la problematica dietro l’industria siderurgica. Lei coltiva da sempre un profondo interesse per la salvaguardia dell’ambiente e lo dimostra anche nel concerto, augurando a Taranto di riuscire a creare il meglio per la propria gente.
La sua produzione artistica è sempre stata brillante ma non ha mai trascurato la sua vita privata. Sempre durante l’incontro di via Duomo, ha ricordato il lungo ritiro dalla scena pubblica e il suo stile di vita: alzandosi la mattina alle cinque riusciva a ritagliarsi due o tre ore per sé stessa. Dopo la colazione si metteva davanti al suo notebook a pensare e a scrivere. Questo momento della giornata le permetteva di concentrarsi su ciò che amava e di raffinare la sua produzione artistica, per poi dedicare alla famiglia il resto della giornata. In conclusione della chiacchierata col giornalista Ernesto Assante, la Smith ha cantato a cappella con il pubblico la sua hit Because The Night. Un piccolo esperimento su come la sempreterna magia del rock arriva alle persone riuscendo ad emozionarle e a coinvolgerle.
Torniamo al concerto: Patti Smith arriva sul palco e la piazza l’accoglie con calore. Sul palco con lei i musicisti Lenny Kaye, Jay Dee Daugherty, Tony Shanahan, Jackson Smith.
Tra un brano e l’altro l’artista statunitense rivolge qualche parola ai suoi fans: presenta con orgoglio la figlia Jessica e il figlio musicista Jackson. In un momento di problemi tecnici, la Nostra distrae la folla: «We have a little problem. It’s ok! We are together!». E continua raccontando della meravigliosa esperienza di aver incontrato dei giovani universitari nella città vecchia. Infine rassicura tutti con la promessa di una permanenza più lunga sul palco insieme. E lo show riparte senza più intoppi.
Seguono due omaggi ad alcuni giganti del rock. Il primo da parte di Lenny Kaye con Walk On The Wild Side di Lou Reed e con I’m Free dei Rolling Stones. L’altro da parte della stessa Smith ad Elvis Presley con la romanticissima Can’t Help falling In Love.
La scaletta dei pezzi inizia con Wing, procede con Redondo beach. Ghost dancesi situatra l’immaginario dei nativi americani e quello del mondo cristiano. My Blakean Year è dedicata a William Blake poeta, cantautore e visionario, ma soprattutto attivista contro i malesseri sociali della prima industrializzazione. E poi Beds Are Burning, Southern Cross e Dream Of Life. Dancing Barefoot è una poesia d’amore nell’accezione più ampia e racconta il rapporto tra Amedeo Modigliani e la pittrice Jeanne Hèbuterne. E ancora Pissing In A River, le intramontabili Beacuse The Night e Gloria. Nel bis un saluto a Taranto con People Have The Power. E per chiudere in stile sfoggia la maglia del Taranto Calcio con inciso Smith e, per ovvie ragioni il numero 10.
Una chiusura col botto per Medimex 2019, reso possibile grazie alla passione e tenacia del coordinatore di Puglia Sound-Medimex, Cesare Veronico, e all’impegno istituzionale del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
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