Il futuro nei boschi. La sfida di Confapi alla Regione Calabria
Ottomila posti di lavoro, centoventi milioni per le casse regionali, il ripopolamento delle zone rurali e la prevenzione degli incendi con un risparmio di venti milioni. Tutti i dettagli del progetto elaborato dal team di esperti coordinato da Francesco Napoli e presentato di recente all’Unical
Rilanciare la filiera legno-energia attraverso la valorizzazione e l’’uso sostenibile dei boschi, grazie alla redazione di un Piano di gestione integrato della Forestazione.
È la proposta di Confapi Calabria che ha messo in piedi un gruppo di lavoro composto da imprenditori nel settore delle biomasse, ricercatori dell’Università Mediterranea e dell’Unical ed esperti del settore per formulare una serie di proposte concrete al presidente della Regione Mario Oliverio.
Gestire il patrimonio boschivo calabrese significa innanzitutto maggiore sicurezza del territorio, tutela dell’ambiente e della biodiversità, valorizzazione multifunzionale dei complessi forestali pubblici. Tutto ciò si traduce in un’unica azione: plasmare boschi più resistenti ai disturbi ambientali, e quindi con minor rischi di incendi, di danni da vento, di epidemie d’insetti, e via discorrendo.
In seconda battuta, una corretta gestione degli habitat forestali significa valorizzare la filiera virtuosa delle centrali che oggi, per la quasi totalità, non utilizzano biomasse prodotte localmente.
Sul punto, è stato chiarissimo Francesco Napoli, il presidente di Confapi Calabria nel corso di Valorizzazione del patrimonio boschivo calabrese: le proposte delle Pmi, il tavolo tecnico svoltosi di recente all’Unical: «Il bosco è una straordinaria ricchezza per la Calabria grazie alle molteplici funzioni che svolge. Oggi prende forma la filiera foresta-legno-energia per favorire la permanenza della popolazione nel territorio rurale, contribuire a creare gettito alla Regione, creare occupazione e forme di sviluppo sostenibili».
Al tavolo tecnico, che ha visto il contributo del professor Giuseppe Passarino in rappresentanza del rettore, hanno partecipato anche Saverio Sipoli, presidente di Confapi Unital, Adriana Ada Ceverista Chiappetta, docente di Botanica forestale, Carlo Perri, dirigente di Mercure, e Andrea Astorino, dirigente di Biomass.
«Gli 80mila ettari di patrimonio boschivo calabrese – ha continuato Napoli –frutterebbero 120 milioni di euro alle casse regionali, 8mila posti di lavoro e la ripopolazione delle aree rurali, oltre che un risparmio di 20 milioni di euro sul budget previsto per gli incendi». Quindi, ha concluso il presidente regionale di Confapi: «La nostra è una sfida per educare le amministrazioni pubbliche e le piccole e medie e imprese a una reciproca e fruttuosa collaborazione. Siamo certi che le proposte che il gruppo di lavoro avviato da Confapi farà alla Regione Calabria, in un incontro già pianificato con il governatore, troveranno piena disponibilità e condivisione del presidente Oliverio per arrivare insieme, e il prima possibile, all’approvazione di un piano di gestione forestale integrata per la Calabria».
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