Live the Coordinator, il folk come non l’avete mai sentito
Modernità e tradizione nell’album unplugged in cui Aldo D’Orrico riprende i brani del disco d’esordio in presa diretta, come facevano i padri del bluegrass americano
Live The Coordinator, uscito in digitale lo scorso maggio per La Lumaca Dischi, ripropone i brani contenuti in Join The Coordinator, l’album di esordio di Al The Coordinator, in versione live, registrati in presa diretta assieme ai Muleskinner Boys.
I Muleskinner Boys nascono nel 2008, su iniziativa di Aldo e Mario D’Orrico. Poi, nel 2016, Aldo D’Orrico intraprende il percorso solista come Al The Coordinator con due dischi in studio, il secondo dei quali, Raven Walz, è uscito lo scorso dicembre (leggi qui la recensione).
L’atmosfera generata dagli strumenti acustici registrati completamente unplugged, che eseguono motivi e sonorità della musica popolare d’Oltreoceano, è magia pura.
Per l’occasione, Aldo D’Orrico che si alterna tra chitarra e banjo, è accompagnato da Mario D’Orrico al mandolino, da Giuseppe Romagno che si alterna tra chitarra acustica, dobro e banjo, e Alessio Iorio al contrabasso.
Il tutto coordinato da Vlad KayaDub Costabile.
Un tocco in più viene dato dal regista Mauro Nigro e da Fausto Scirchio, che ha offerto la location per un’esperienza multimediale assai suggestiva.
Aldo e i suoi Coordinatori si esibiscono attorno al microfono Aea R88 stereo ribbon, che ha catturato ogni vibrazione degli strumenti, con un effetto che mescola la presa diretta (tipica delle grandi incisioni folk e bluegrass) al field recording.
Sono già online i video di Golden, Erwin Last Passion, Really Cares About, Hunter’s Prayer e For The Turnstiles. Gil altri usciranno a mercoledì alterni fino a settembre.
Le tracce sono undici, come le storie narrate, e uniscono la bellezza di un sound live alla pulizia di una produzione curata.
D’Orrico, forte di un’esperienza iniziata con il maestro Lutte Berg, è abilissimo a contaminare il rigore filologico richiesto dalla musica popolare americana con il rock (ricordiamoci che l’artista calabrese ha iniziato coi Miss Fräulein).
Live The Coordinator è un disco completamente acustico, in cui l’unica forma di elettricità è rappresentata dal cavo del microfono posto al centro della stanza nella villa immersa del centro storico di Cosenza, in cui è stato realizzato l’album.
Come non percepire le pennellate del dobro nell’open track Golden (Or Life On Your Own)?
Il dobro rifà capolino in un bel duetto con la chitarra in Erwin Last Passion, in cui si incrociano anche le voci di Aldo D’Orrico e di Giuseppe Romagno.
Il banjo entra in gioco in Really Cares About e spicca sul tappeto musicale compatto disegnato dagli altri strumenti.
La chitarra di Shepherd’s Walk, The Hunter’s Prayer e The Mist assume un sapore da racconto attorno ad un falò in montagna.
Dalla tradizione del bluegrass arriva il mandolino di Working On A Building.
L’omaggio a Bob Dylan arriva invece con Girl From The North Country, già presente in Joint The Coordinator.
Le altre due cover non sono invece presenti nel disco in studio del Coordinator.
La prima è For The Turnstiles, tratta da On The Beach di Neil Young. L’altra è Changes, dei Black Sabbath, impreziosita dalla fisarmonica.
Live The Coordinator si rivolge a chi apprezza il fascino della musica acustica, pura e diretta.
Da ascoltare (e da vedere):
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