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E Condorelli sbanca al teatro "Il Piccolo"

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Concerto fulminante di Jazz ideas and songs, l’ensemble del chitarrista napoletano

Rispetto al dvd (e non cd perché, ha spiegato Pietro Condorelli, il solo audio non rendeva la dimensione multimediale del progetto), la scaletta dal vivo cambia un po’: Rosa Morena non è stata eseguita alla fine, magari come bis, ma a metà scaletta, preceduta da Rabo de Nube, l’altra cover dello spettacolo.

Per il resto, Jazz Ideas and Songs, il progetto musicale di Condorelli, tornato in Calabria dopo qualche anno, ha la stessa grinta e ironica complessità della versione in dvd, anch’essa immortalata live.

La formazione che il 25 marzo ha intrattenuto il pubblico di appassionati accorso al teatro Il Piccolo di Castiglione Cosentino è di primordine e ha suonato con un tiro pazzesco.

Capita, quando le vecchie glorie, cioè il chitarrista Condorelli e la formidabile macchina ritmica costituita dal contabbassista Domenico Santaniello e dal batterista Claudio Borrelli (minuto, mite e ironico di persona, ma gran picchiatore dietro le pelli), si incontrano con i talenti emergenti, ovvero la flautista Francesca Masciandaro e la cantante Simona Boo (che per il pubblico più pop è anche la voce dei 99Posse). Un’ora e mezzo di musica sofisticata, in cui swing, bop, cambi di tempo e di atmosfera impressionanti hanno suggestionato gli ascoltatori.

Esibizione compatta, senza sbavature, che pure ci starebbero quando vanno in scena cinque virtuosi, né cedimenti. Segno che la band, che dà nome al progetto e a cui il progetto dà il nome, si concepisce come un insieme organico dall’interazione totale, senza per questo sminuire il valore dei singoli.

Eppoi la multimedialità. Già: quello a cui ha assistito il pubblico del Piccolo non è stato un semplice concerto ma un concept, con più fili conduttori: la riflessione su una certa cultura del XX secolo ormai alle spalle, dominata dall’ansia di libertà espressa in maniera istintiva dal be bop e poi in chiave poetica da Jack Kerouac, il padre della beat generation.

Il messaggio di Condorelli è chiaro: senza il be bop non sarebbe nata quella cultura che poi si sarebbe espressa (e dissolta) nel rock. E questo messaggio viaggia sulle note: gli scat delicati della Boo e gli intarsi di chitarra e flauto. Ma viaggia anche sui recitati, che precedono e commentano i brani, delle due signore della serata.

Simona Boo e Francesca Masciandaro sono due figure artistiche e femminili complementari: simpatica e con un sorriso bellissimo la prima, che è tutta un’esplosione di riccioli ed energia; eterea e dolce, ma dotata di una sottile ironia la seconda.

Irresistibile, a proposito di recitati, la gag che precede Tribute to an unknown hero, dedicata da Condorelli a Colin McKenzie il fittizio pioniere neozelandese del cinema inventato da Peter Jackson nel suo finto documentario Silver Forgotten. Dopo le battute salaci della Boo che interrompono l’introduzione seriosa del chitarrista, si scatena la musica: una partenza funky che esplode in un ritmo velocissimo e serrato sul quale Condorelli spara letteralmente un assolo formidabile, suonato con un piglio aggressivo che sfocia nell’elettrico.

E che dire di Ask Me Why, dove i Nostri si scatenano in un funky serrato e sofisticato sul quale Simona Boo recita i suoi versi rap?

Chiusura appassionata con No Blues e poi l’applauso del pubblico.

Quella di Castiglione Cosentino è stata la prima data del tour di Jazz Ideas and Songs e, come anticipato prima, il ritorno di Condorelli a Cosenza, dove si era fatto conoscere già venti anni fa non solo come musicista pluripremiato ma anche come docente di Jazz presso il conservatorio Giacomantonio.

Il concerto è stato, inoltre, la seconda tappa di Jazz da Gustare, la manifestazione del teatro Il Piccolo, diretta dalla pianista Maria Letizia Mayerà. La kermesse si concluderà il 22 aprile con l’esibizione del Fabrizio Bosso Quartet.

 

 

  

 

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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