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Un primo piano di Deborah Iurato

Non solo Amici e Sanremo. Intervista a Deborah Iurato

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La giovane artista ragusana si racconta. Dagli esordi domestici davanti allo Zecchino d’oro alle assi dell’Ariston. Nel mezzo, una discografia consistente, che si è arricchita di recente col singolo “Ma cosa vuoi?”, concepito durante il lockdown

A neanche trent’anni, Deborah Iurato si può considerare una stella nascente del panorama pop italiano.

A percorrerne la già consistente discografia accumulata in sei anni (un ep, due album e la consueta pioggia di singoli tipica degli artisti pop), si fanno subito apprezzare lo spessore musicale e creativo e le notevoli qualità canore della giovane siciliana (ragusana, per la precisione).

Galeotti, nel suo caso, sono stati un amore viscerale e precoce per la musica, nato nella prima infanzia, e l’esordio nel 2014 ad Amici, il reality Mediaset che è diventato quasi un passaggio obbligato per molte aspiranti star.

Deborah Iurato a Sanremo

Il botto iniziale sul set di Maria De Filippi non è stato un fuoco di paglia: in questi sei anni l’artista ragusana ha collezionato un disco di platino, innumerevoli concerti e un terzo posto a Sanremo in tandem con Giovanni Caccamo e tante collaborazioni prestigiose. Sembra, nel caso della Iurato, di essere tornati agli anni ’60, quando le carriere le si facevano da giovani…

Partiamo dagli esordi. Anzi da prima: il tuo amore per la musica è a dir poco precoce…

Tutto è cominciato quando, a cinque anni, cantavo le canzoni dello Zecchino d’oro, con mia madre che filmava le mie esibizioni domestiche. La mia passione è nata in quei momenti. Poi, a dodici anni ho iniziato a studiare canto e, grazie ai miei genitori, ho coltivato questa passione.

Il tuo esordio è stato col botto: la vittoria, nel 2014, nella tredicesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Vogliamo ricordare questo evento che ha letteralmente cambiato la tua vita?

Quando ci ripenso mi vengono le farfalle allo stomaco un po’ come quando ci si innamora. Devo ad Amici la possibilità di aver fatto della mia più grande passione il mio lavoro. Di questo sono davvero grata a Maria e a tutte le persone che lavorano dentro quella macchina straordinaria. È stata un’esperienza bellissima e a volte anche difficile. È un programma che porterò nel cuore per sempre.

Sempre a Sanremo 2016 con Giovanni Caccamo

Qual è la tua fonte di ispirazione e com’è nato il tuo primo ep?

La mia più grande fonte d’ispirazione è senza dubbio mio padre. Lui ha sempre creduto in me ed è il mio punto di riferimento principale. Il primo album è nato dentro la scuola di Amici. Va da sé che poterne tenere in mano la prima copia è stato emozionante.

Veniamo al presente: com’è nato il tuo nuovo singolo Ma cosa vuoi?

Era giunto il momento di una svolta stilistica, ne sentivo il bisogno. Questo nuovo lavoro è nato durante il lockdown, un momento molto particolare per tutti. In questo lungo periodo ho ricercato me stessa e ho provato a scrivere qualcosa che mi appartenesse davvero: sentivo il bisogno di trovare la mia dimensione dimenticandomi di tutto il resto. Mi piace pensare che, nonostante i conflitti quotidiani, quando si è davanti ad un vero sentimento tutto si supera. D’altronde per ritrovarsi a volte è necessario perdersi.

Nella tua carriera ci sono collaborazioni illustri: Lionel Ritchie, Fiorella Mannoia e Alessandra Amoroso, più un ottimo risultato a Sanremo 2016. Cosa ti hanno lasciato queste esperienze prestigiose?

In questi sei anni ho incontrato numerosi artisti e tantissime persone meravigliose. Sanremo mi ha lasciato tanto: aver partecipato al mio primo Festival insieme al mio amico Giovanni Caccamo mi ha aiutata parecchio, la sua presenza è stata fondamentale. Una bella spalla a cui appoggiarmi.

Cosa pensi della musica pop contemporanea e come collochi le tue opere nel panorama musicale attuale?

Mi piace ascoltare di tutto, anche gli artisti più distanti da me, perché sono molto curiosa. La cosa che più mi affascina delle canzoni attuali sono i testi, che reputo interessanti e diretti, concepiti per arrivare facilmente a tutti. Essere autrice delle mie canzoni mi fa essere me stessa al cento per cento.

Assieme a Laura Pausini

C’è un episodio, un aneddoto particolare che ti riguarda?

Ero in Sicilia e passeggiavo in riva al mare quando apro Instagram e trovo un messaggio di Laura Pausini che mi chiedeva di aprire due suoi concerti. Ho letto il messaggio circa 20 volte: non ci credevo! La Pausini è l’artista che ho sempre stimato e amato sin da piccola e aprire i suoi concerti è stata un’emozione pazzesca.

Puoi darci qualche anteprima dei tuoi prossimi progetti, tour o uscite?

Sto lavorando molto su me stessa, fare musica è la cosa che mi affascina di più. Amo mettere all’interno di una canzone tutto ciò che mi appartiene e sperò di dare ancora il massimo. Sicuramente le sorprese non sono finite.

(a cura di Andrea Infusino)

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