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La Banda BAssotti

Un ricordo della Banda Bassotti, tra pagine e note

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La presentazione del libro dedicato da Cacchione alla storia della band e il concerto-tributo dei Lumpen in una serata dell’estate calabrese

Un sabato di luglio piuttosto afoso è la cornice al lancio di Una vita intera, di David Cacchione, uscito a gennaio per la Hellnation Libri, presentato al Mary Jane pub house di Rende (Cs).

Tra gli organizzatori dell’evento, The Old Skinhead Crew.

Paolo Perri, storico, dialoga con Cacchione, il fondatore della Banda Bassotti, e introduce gli ospiti: Ferdinando Gentile di Cosenza solidale e Prendocasa, Alessandro Iantorno, operatore sociale, Sergio Crocco e Francesco Chiarello, entrambi della Terra di Piero e Cosenza solidale.

David Cacchioe (a destra nella foto) durante la presentazione del suo libro

Chiude la serata lo showcase dei Lumpen.

Una vita intera, Memorie di un operaio internazionalista, ripercorre la storia della Banda Bassotti.

Cacchione racconta in pillole la vicenda di questa band, nata come proiezione estetica e musicale della voglia di aggregazione di un gruppo sociale cementato da un immaginario forte costituito da elementi caratterizzanti ben precisi: la pratica antifascista, la lotta per la casa, la difesa dei popoli oppressi per citarne qualcuno. «Nel bene e nel male siamo diventati una comunità», ha commentato l’autore.

Quest’impronta iniziale ha determinato i successivi sviluppi della storia della band: la trasferta nei Paesi Baschi dove è avvenuto l’incontro con Kaki Arkarazo, tecnico del suono e chitarrista dei Negu Gorriak, storica band di punta della scena alternativa iberica.

Poi lo stop di cinque anni, dovuto alle difficoltà di sostenere un progetto di musica solidale, in seguito al collasso del sistema Do it yourself, che aveva consentito comunque l’organizzazione di eventi e la vendita di dischi.

Un momento del concerto dei Lumpen

Infine, il ritorno in scena nel 2001, per celebrare la fine dei guai giudiziari dei Negu Gorriak.

La serata continua con lo showcase dei Lumpen, band dalla lunga esperienza, che ha esordito alla fine del secolo scorso e ha prodotto, tra vari cambiamenti di line up, quattro album.

Dal loro ultimo disco è estrapolata la title track Il nostro giorno verrà.

Seguono tre cover della Banda Bassotti: Hay Algo Aqui Que Val Mal, Avanzo de cantiere e Figli della stessa rabbia. L’atmosfera si accende brano dopo brano: Francesco De Cicco trascina il pubblico assieme a Silverio e Mattia Tucci, rispettivamente chitarrista e bassista, e al batterista Mario Lo Polito.

Il live raggiunge il picco con una particolare versione di Sloop John B dei Beach Boys, prolungata nel brano successivo, dedicato al Cosenza Calcio, Sembra impossibile. In chiusura di serata Mattia Tucci imbraccia il mandolino e intona Bella ciao con l’accompagnamento dalla chitarra e della batteria: è la base minimale su cui tutti i presenti si mettono a cantare, a riprova di come la musica possa trasmettere idee e creare legami comunitari all’istante.

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