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I Disco Zodiac da Ostia

Da Ostia a tutto pop, parlano i Disco Zodiac

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La band romana tenta l’assalto al cielo e racconta il suo percorso artistico, dagli esordi come cover band al sodalizio con Marta Venturini, in vista dell’ album d’esordio ormai prossimo

Romani di Ostia e abili interpreti di un pop dal gradevole sapore retrò, i Disco Zodiac iniziano la loro carriera artistica nel 2012, come cover band degli Artic Monkeys.

Il salto di qualità, che procura loro un primo seguito di fans, avviene con la decisione di scrivere brani propri.

Un’immagine scherzosa dei Disco Zodiac

E i risultati non si fanno attendere: nel 2014 la band vince il contest Postepay Rock in Roma Factory e, l’anno successivo, dà alle stampe Linda e i suoi difetti, l’ep d’esordio, in seguito al quale partecipa come open act al concerto degli Alt-J.

Segue un’altra serie di singoli, tra cui Della città, uscito nel 2018. Alla fine di questo stesso anno, la band inizia a collaborare con la compositrice-produttrice Marta Venturini, licenzia i singoli Vino e Platino e prepara l’album d’esordio la cui uscita è prevista a breve.

Il quintetto – composto dal frontman Alessio Modica, dal chitarrista Lorenzo Lambusta, dal tastierista Michele Tortora, dal bassista Jacopo Pisu e dal batterista Marco Pula – ha lavorato duramente e non ha nulla da farsi perdonare.

Ciononostante, il loro ultimo singolo si intitola Scusami e ha una storia particolare.

I Disco Zodiac in versione più tenebrosa

Partiamo proprio da qui.

Com’è nato e cosa rappresenta per voi Scusami?

Questo brano è nato dall’esigenza di continuare a fare musica anche stando chiusi in casa senza poterci vedere. Ci siamo messi alla prova e il risultato ci ha soddisfatti molto. 

Insomma, è un figlio del Coronavirus. A proposito: voi come avete vissuto il lockdown?

In questo periodo di quarantena siamo stati costretti a registrare con quello che avevamo in casa ognuno per conto suo, e ci ha veramente sorpreso cosa siamo riusciti a fare con poco. 

Siete riusciti a maturare un vostro sound, cosa non facile per una band che ha pochi anni di attività alle spalle. Quali sono le vostre influenze?

Ognuno di noi ha una propria influenza musicale che varia dal Jazz primo stampo fino alla musica contemporanea. Sicuramente ci accomuna la passione per la musica dei Daft Punk e degli Strokes che sono i nostri capisaldi. Siamo anche molto attenti alle nuove correnti musicali, soprattutto nel mercato italiano. 

Avete collaborazioni importanti?

Sono ormai due anni che collaboriamo con Marta Venturini, ci ha dato la spinta che ci serviva nella ricerca del nostro sound. Siamo cresciuti molto.

Programmi per il futuro?

Vogliamo concentrarci al meglio sulle prossime uscite in vista del nostro primo album e abbiamo già in mente come suonerà il prossimo lavoro.

(a cura di Andrea Infusino)

Da ascoltare (e da vedere):

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