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“Non si può”, un esordio col botto per i Magenta#9

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Un brano pop rock pieno di richiami ai migliori anni ’80 per il primo singolo della band bolognese

Ruspanti, tosti ma a modo loro elaborati.

I bolognesi Magenta#9 sono fautori di una proposta musicale semplice e d’impatto, in cui le sonorità rock anni ’80 (i primi nomi che vengono in mente sono gli Stadio e la Steve Rogers Band di Alzati al gonna) decorano bene una struttura pop ruffiana ma non banale. Il tutto ben amalgamato con un arrangiamento che strizza un po’ l’occhio ai Devo.

I Magenta#9 in azione

Un bel quattro quarti cadenzato della batteria introduce un riff forte quel che basta per ricordarci che il quintetto emiliano è dedito a sonorità metropolitane con ambizioni da stadio ma non troppo assordante perché i Nostri vogliono rivolgersi a tutti.

Non si può, il singolo d’esordio della band, prodotto grazie a un crowdfunding intenso ed efficace della fanbase, mescola una melodia di gran presa e un ritmo tosto.

Il tutto ben amalgamato dalla produzione di Marco Barusso, eminenza grigia della consolle e autore delle parti aggiuntive di chitarra e synth.

Ottima la performance vocale di Alessio Amos Amorati, frontman dal timbro ruvido e dalle non indifferenti capacità melodiche, graffiante il riffing dei due chitarristi, il cofondatore Amedeo Mongiorgi e Fausto De Bellis, precisa e squadrata la sezione ritmica, costituita dal bassista Michele Cavalca aiutato da Emiliano Bassi, guest star alla batteria.

Il tutto fa da cornice a un testo semplice ed efficace, che ironizza sulle manie di grandezza collettive indotte dalle mode e dal marketing ed esalta, al contrario, la piccola felicità quotidiana.

Certo, di primo acchito il refrain «Non si può», ripetuto a mo’ di martellante tormentone, potrebbe far pensare alle limitazioni indotte dal Coronavirus («Vorrei scappare in aereo, ma non si può»). Ma è solo un’impressione, perché il brano, uscito su tutte le piattaforme digitali il 28 aprile, è stato inciso lo scorso inverno, quando non si sapeva nulla della pandemia.

Un primo step importante per la band bolognese, che ha mosso i primi passi nello storico quartiere della Bolognina nel 2017 (al numero 9 di via Magenta, appunto…) e si è creata una solida reputazione con un’intensa attività dal vivo, che ha dato le sue brave soddisfazioni.

La copertina di “Non si può”

Al riguardo, ricordiamo, innanzitutto, la partecipazione, a giugno 2017, alla finale di Standing Ovation, il concorso indetto dal Comune di Modena in occasione di Modena Park, il celebre live di Vasco Rossi.

L’inverno successivo il gruppo ha ricevuto la menzione della rivista Classic Rock Italia e, pochi mesi dopo, è stato selezionato per la finale di Art Music Festival che si è svolto al Memo Music Club di Milano.

Nel 2019 i Magenta#9 hanno suonato come gruppo spalla per i Rezophonic nella serata principale della Festa Bikers di Cologno al Serio (Bg).

Il resto è cronaca e riguarda la realizzazione del primo singolo, che irrompe ora nei circuiti digitali per rompere la monotonia del lockdown.

Un buon ascolto è l’augurio minimo per un brano piacevole e carico di grinta, che fa capire che Non si può è solo un modo di dire…

Per saperne di più:

Il sito ufficiale dei Magenta#9

Da ascoltare:

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