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Letto 23, l’ultimo sogno di Azzurra Lorenzini

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La cantante pisana, malata da tempo, si è spenta il 17 dicembre scorso a soli 32 anni. Con il suo ultimo singolo aveva lanciato un progetto di solidarietà per sostenere la realizzazione di un ospedale oncologico infantile in Calabria

«Ogni giorno è un regalo /Ogni giorno è una sfida/ Anche se nelle mie vene/ scorre sangue e ghisa».

È l’incipit di Letto 23, il singolo che Azzurra Lorenzini aveva pubblicato lo scorso novembre, poco prima che il suo male, dall’esito ormai segnato, avesse il sopravvento. La cantante toscana si è spenta infatti il 17 dicembre, a soli 32 anni, in seguito all’aggravarsi del melanoma multiplo che la affliggeva da tempo, lasciando sconcerto e amarezza tra i tanti amici, fuori e dentro il web, che la sostenevano nella sua battaglia.

La copertina di Letto 23

Quella di Azzurra, purtroppo, è una storia come tante, in cui la malattia irrompe improvvisa nella vita di una persona, stravolgendone la quotidianità e, con essa, ogni definizione di senso e di valore. Ma Azzurra era riuscita a ritrovare il sorriso, supportata dal suo coraggio e da una fede sincera.

Forte di questa esperienza, aveva deciso di condividere la sua lotta attraverso la musica con l’aiuto del produttore e compositore Gianni Errera, conosciuto anni prima all’Accademia di Castrocaro. Era stato l’amico musicista a contattarla, dopo aver appreso della malattia, e a manifestare l’intenzione di scrivere una canzone per lei. «Vorrei che questa canzone parlasse di come vivo ora e del fatto che ringrazio questo male perché senza di esso non avrei conosciuto questa nuova vita», aveva risposto la ragazza.

Dall’incontro tra la penna di Gianni Errera, autore e produttore del brano, e la vocalità intensa della trentaduenne pisana nasceva Letto 23, un inno alla vita riscoperta nella sua essenzialità, attraverso l’amore, la forma più pura di relazione con il mondo. 

Un primo piano intenso di Azzurra Lorenzini

«Questa non è la mia canzone» aveva dichiarato Azzurra, «è la canzone di tutti noi, di chi spera, di chi lotta e di chi combatte. Di chi sa che, anche da un letto di ospedale, si può guardare con gli occhi del cuore al di fuori delle mura. Di chi sorride sempre perché la vita va presa a morsi ed alza gli occhi al cielo per ricordarsi che non è mai solo».

Un pensiero che la cantante intendeva tradurre in un gesto concreto; aveva infatti deciso di devolvere i proventi della vendita di Letto 23 all’Associazione I Discepoli di Padre Pio di Irene Gaeta, per la realizzazione de La Cittadella di Padre Pio, un ospedale e centro di ricerca per i tumori infantili in Calabria.

Oggi la voce di Azzurra si è spenta per sempre, ma il suo progetto continuerà a vivere grazie all’impegno del suo staff artistico e di tutti coloro che daranno il proprio contributo acquistando il brano. E se la retorica natalizia riduce puntualmente la solidarietà e l’altruismo a mere parole su un biglietto di auguri, questa è l’occasione per sostenere una buona causa con un piccolo gesto che potrebbe cambiare la vita di molte persone.

Da ascoltare (e da vedere):

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