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Killer4, orgoglio grunge da Piacenza

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Ritornano le sonorità rock anni ’90 in una giovane band che promette bene

Ci si può ispirare agli anni ’90 senza cadere nella trappola del revival? Evidentemente sì. Lo provano i Killer4, una band piacentina che ripropone un grunge genuino, duro, diretto e senza troppe sfumature, il che non è un difetto in questo genere.

Il quartetto, costituitosi nel 2015, è composto da Dario Caruana (chitarra e voce), Roberto Di Benedetto (chitarra e cori), Alessio Mazzocchi (basso e cori) e Russell De Castro (batteria). La formula musicale, a dirla tutta, non è particolarmente innovativa: il cantato richiama la formula classica dei Nirvana e nelle combinazioni musicali fa capolino la ricetta degli Alice in Chains.

Ma grunge e innovazione non sono comunque due concetti che legano benissimo. Il massimo che si può chiedere a chi rispolveri questa formula sonora – che nei’90 eclissò il metal allo stesso modo in cui, nella seconda metà dei ’70, il punk sostituì il progressive – è suonare bene, cioè con personalità e senza sbavature. E da questo punto di vista i quattro piacentini meritano un plauso: il loro sound è compatto, alza un bel muro ma senza esagerare, le melodie sono semplici ma mai banali e la ritmica è tosta quel che basta. Pochi spazi agli esercizi solisti, che risultano immediati (l’assolo sporchissimo di Run Away, da cui è tratto il loro unico video in questo senso è da manuale) senza ricerche di virtuosismi tra l’altro inutili nel contesto.

I Killer4 hanno all’attivo solo un omonimo ep, pubblicato nel 2016 per l’americana Sliptricks Records, una label specializzata in sonorità rock e metal, in cui danno un saggio del loro stile. Si va dalle canoniche The Pain’s Inside (Just Burn and Die), Run Away e Stretch Out Your Hand to Me ai fremiti punkeggianti di Border Line Girl ai toni lugubri e decadenti di Release Me.

In meno di due anni di attività, la band ha macinato un bel po’ di concerti in tutto il Centronord, a riprova che il loro genere è studiato soprattutto per l’esibizione dal vivo.

Tosti, diretti e spontanei. Validi con un ottimo potenziale di crescita, i Killer4 meritano più di un ascolto. Con la speranza che riescano a mantenere le promesse dell’esordio senza perdere in freschezza.

Per saperne di più:

Il video di Run Away

 

 

  

 

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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