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Maria Antonietta conquista il Profondo Sud

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L’artista marchigiana è protagonista del secondo appuntamento di La musica può, lo showcase di Musica contro le mafie 2019

Maria Antonietta, al secolo Letizia Cesarini, è la protagonista di La musica può, il terzo showcase del Festival Musica contro le Mafie 2019.

Quest’anno la manifestazione spegne dieci candeline e si conferma tappa fissa dell’inverno non solo Calabrese. 

Maria Antonietta in concerto

Il percorso di Letizia Cesarini, è lungo e complesso: studiosa di Storia dell’arte medievale si appassiona di letteratura e di poesia, ama la natura e diventa presto musicista. 

Il primo disco, Marie Antoinette wants to suck your young blood, è del 2010. Dopo aver fondato il progetto Shoegaze Young Wrists, incide il suo primo album omonimo in italiano, prodotto da Dario Brunori e pubblicato da Picicca nel 2012. 

Dopo un tour di un anno e mezzo, pubblica Animali, con inclusa una cover di Gigliola Cinquetti, e poi, nel 2014, il secondo album Sassi, del marzo 2014 con La Tempesta Dischi. Con il tour Maria Antonietta, accompagnata dai musicisti del gruppo Chewingum, i brani di Sassi assumono una chiave elettronica, con cui sono ripubblicati nell’ep Maria Antonietta Loves Chewingum del 2015. 

Dopo la sua tesi di laurea in Storia dell’Arte dedicata alla creatività femminile, la Cesarini realizza un brano per i Tre Allegri Ragazzi Morti dal titolo E invece niente. Risale al 2018 il libro Sette ragazze imperdonabili. Un libro d’ore, edito da Rizzoli. Sempre nel 2018 esce Deluderti, il quarto disco, sempre per La Tempesta Dischi.

Il set di Maria Antonietta riflette lo spessore culturale e l’originalità dell’artista, che diffonde i suoi contenuti con eleganza e sobrietà, attraverso brani colorati ma non appariscenti, raffinati ma mai altezzosi, con un caleidoscopio di sonorità che oscillano tra l’indie e il punk.

«Le parole cambiano la realtà. Hanno un grande potere, non solo artistico. E non solo da parte degli artisti o presunti tali. Sono potere e speranza insieme». Così esordisce l’artista, sul palco cosentino.

Massima evidenza nella scaletta ai pezzi tratti dal suo ultimo disco, tra cui Cara ombra, Vergine, Deluderti e Pesci.

Necessario e piacevole allo stesso tempo. Cara ombra descrive un momento di crescita e di ribellione: «Quanto è bello avere il sole sempre in faccia/quando per anni hai conosciuto solo l’ombra».

Un primo piano di Maria Antonietta

Spesso si è spaventati dalle possibili delusioni, si perde fiducia e ci si ancora a idee statiche e prefabbricate. Ma essere adulti significa liberarsi da questi retaggi. È il messaggio di Vergine, Deluderti e Pesci.

Vergine, infatti,recita: «Se ogni proposito è frainteso/com’è che fate voi adulti?/A me che amo le vastità/non resta che fare a pugni,/ma fare a pugni costa fatica,/rovina i vestiti migliori./Sarà questo il prezzo dell’adattamento?».

Deluderti è un tuffo nella complessità dell’essere umano: «Probabilmente sì,/sarebbe molto facile esistere in una forma semplice e vagamente buona». Infine Pesci evidenzia l’importanza della varietà dei punti di vista: «È una questione di prospettiva/perfetta subito o imperfetta per l’eternità».

Si prosegue con Diavolo, Maria Maddalena e Animali, tratti da Sassi. Dal disco di esordio in lingua madre provengono, invece, Questa è la mia festa,  Saliva e Motel

Il live racconta, con molta schiettezza, un percorso artistico originale e in crescita. Ricchezza di contenuti e creatività. Che altro chiedere a Maria Antonietta?

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