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Eggsite, gli anni ’80 rinascono da Modena

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Synth pop e new wave d’annata nel secondo disco del trio emiliano. Suoni vintage, ma senza nostalgia

Niente revival, i modenesi Eggsite reinterpretano e attualizzano. Certo, a vedere la clip di Question, il brano di apertura del loro omonipo ep fresco di stampa, la tentazione nostalgica c’è eccome. Le suggestioni degli anni ’80 abbondano nel set, che sembra una macchina del tempo: i vecchi tv color a tubo catodico, le lampade sferiche e i lampadari di carta. Luci soffuse con tonalità di rosso e blu, come certe feste in discoteca quando non si sapeva cosa fossero i rave.

Neppure i musicisti scherzano: capelli scolpiti col gel e rasati alle tempie, giacca portata a mo’ di camicia senza nulla sotto, leggins e anfibi per la frontgirl Alice Montagnani, che indossa pure la chitarra piuttosto bassina (il che fa abbastanza postpunk); camicia con collettino e spalline per il bassista Christian Bandieri, che impugna lo strumento come Simone Gallup dei Cure, sebbene abbia un look decisamente più pulito; infine, un drumset minimale per Fabio Maccaferri, che indossa una giacca con le spalle un po’ bombate.

La nostalgia c’è, ma non è canaglia, una volta tanto: i tre brani che compongono Question si lasciano ascoltare, anche da chi non ha particolari legami con il decennio lungo del secolo breve.

La title track, ad esempio, non ha solo un video carino. È una pop song con quel po’ di elettronica che non guasta e una ritmica squadrata, secondo i dettami della new wave più clasica, impreziosita dai ricami della chitarra della Montagnani, che arpeggia con l’eco come si faceva allora e lancia riff morbidi con una distorsione languida. Anche la prestazione vocale non è male: la frontgirl passa dalle tonalità basse agli acuti un po’ in falsetto dei cori con disinvoltura. Melodica ma non manierata.

Discorso simile per In The Back, il secondo brano. Concepita tutta in crescendo, la canzone lievita tra i riff alla The Edge e i tappeti sintetizzati.

Più esplicito il richiamo ai The Cure in The Last Time, che chiude l’ep entrato in distribuzione il 12 maggio.

Sonorità vintage quel che basta per ricordare gli anni d’oro della new wave e del pop elettronico senza tuttavia finire nell’ossessione antiquaria, rischio non improbabile per chi si dedica al recupero di certe sonorità.

Question è la seconda prova in studio per gli Eggsite, attivi dal 2008 e autori del bell’album Under The Surface (2013). Brani così, una volta li avremmo ballati in discoteca, ora sono da ascoltare dal vivo, magari nei locali del centronord dove i nostri sono piuttosto presenti.

Il trio emiliano è riuscito ad azzeccare una prova non proprio leggerissima: riprendere un sound che ha segnato un’epoca senza risultare datati. Non è poco, sia per chi ha vissuto davvero quegli anni, sia per chi li ricorda come immagini (e suoni) d’infanzia, sia per i millennial, per cui sono un riferimento mitico, più o meno come i ’60 per gli adolescenti di trent’anni fa.

Da ascoltare. Chi può, su cd (che ha una copertina suggestiva con la macchia di Rorschach su sfondo bianco), altrimenti ci sono gli store online.

Per saperne di più:

Il video di Question

Il sito web di Alice Montagnani

 

 

  

 

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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