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Un fungo atomico pugliese tra post rock ed elettronica

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Arte e montaggio frenetico nel video degli Arnage, un trio all’insegna della sperimentazione elegante

Atomic Mushroom, il video tratto dal primo singolo dei cerignolesi Arnage, gira in rete da oltre un mese, con risultati discreti.

Segno che la qualità paga. Bello il brano, che si basa su un’ardita costruzione armonica post rock, dove la melodia affoga nella trama ritmica quadrata e pulita disegnata dal pulsare del basso e della drum machine e contrappuntata dagli arpeggi dilatati della chitarra: il risultato complessivo è di una grande ariosità, intervallata da opportuni stop and go, che ne limitano la ballabilità (sì, avete capito bene: il pezzo non sfigurerebbe in un locale lounge) ma ne incentivano l’ascolto.

Bella la clip, girata a San Giovanni in Fonte con una doppia tecnica, in cui le riprese aeree del drone – curate da Anna Laura Gobbi e Marco Mancino – si alternano ai primi piani dei membri della band ripresi da Stefano Cianci mentre creano opere d’arte (in realtà opera di Pasquale Mansi) all’interno di un ambiente diroccato, il tutto montato e arricchito di effetti visivi di grande suggestione da Stefano “Steve” Ciriello.

Ritmo e colore sono le due caratteristiche che colpiscono di più: le immagini sfumano, accelerano e, a volte, si antichizzano, creando effetti di animazione che, sincronizzati con le note, dipingono metafore. Due su tutte: l’uomo che porta sulle spalle la tela piena di colore, che poi viene ripresa in mezzo ai ruderi, come una natura morta in cui l’unica presenza umana resta l’arte, anche quando l’artista non ne porta più il peso; oppure il piatto di un giradischi che muove un supporto che viene ricoperto di colore dall’artista, come a dire che solo l’arte, visiva o sonora (o visiva e sonora) può riportare la vita nelle bellissime rovine della location. L’arte è vita, ma anche energia. E la combinazione di vita ed energia può essere esplosiva, come un fungo atomico (l’Atomic mushroom del titolo), appunto.

Buona la prima per gli Arnage, costituitisi in quintetto nel 2013 e ora attivi con una formazione a trio, costituita da Alessio Giorgione (chitarra e sintetizzatore), Marco Leonci (basso, voce, sintetizzatore e drum machine) e Francesco Pugliese (chitarra e sintetizzatore), quest’ultimo autore di varie – e valide – prove soliste. Più presenti sui palcoscenici che in studio, i tre artisti tentano il salto dell’incisione. E, se Atomic Mushroom è l’assaggio, c’è da augurargli di continuare così. Meritano davvero.

Da ascoltare (e vedere):

Il video di Atomic Mushroom

 

  

 

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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