Are You Real? Dal cantautorato alla psichedelia, l’evoluzione di Andrea Liuzza
L’artista veneziano ripropone Songs From My Imaginary Youth, il secondo capitolo del suo progetto elettronico, rivisto in chiave più oscura e “lisergica”
Are You Real? è il progetto musicale solista di Andrea Liuzza, artista e videomaker veneziano.
Fin da bambino, Liuzza passa il tempo libero ascoltando i vinili del padre, inizia presto a suonare la chitarra e si appassiona alla tecnologia.
Nel 2006si cimenta nella registrazione home made di Countless Ways For Pressing Flowers, un insieme di variopinti schizzi strumentali. L’album è considerato fra i migliori esordi indipendenti di quell’anno.
L’anno successivo Andrea realizza un videoclip per ogni traccia del disco.
Nel 2010 esce Melancholia I, in cui il pop rock si sposa a una visione intimistica cupa e a tratti claustrofobica.
Nasce quindi il progetto Are You Real? Il primo prodotto di questa nuova incarnazione artistica è Songs Of Innocence (Face Like A Frog Records, 2012).
Nel 2017 esce Songs From My Imaginary Youth per l’etichetta Sisma. Il 31 ottobre scorso esce una riedizione di quest’ultimo album, stavolta per la sua etichetta personale Beautiful Loser. La riedizione include una bonus track, Elephant Serenade. Brano accompagnato da un videoclip realizzato dall’artista stesso.
La seconda versione del suo secondo disco (si scusi il gioco di parole) rinnova il sound realizzato un paio di anni fa.
Cantautore in bilico tra folk ed elettronica, Liuzza vira il sound dei pezzi verso la psichedelia e disegna paesaggi musicali carichi di una foschia suggestiva.
Quello tratteggiato in Songs From My Imaginary Youth è un percorso tra il mistico e il fiabesco, degno della penna di Lewis Carroll.
Ci troviamo in un vortice musicale, che trascina e ingloba. È proprio il caso di dire di essere dentro la musica, con nuovi occhi e visioni innovative.
I brani, grazie all’intelligente rimodernamento, attirano l’attenzione, non resta che seguirli, magari con la stessa curiosità di Alice che corre alla ricerca del Bianconiglio. Il filo conduttore è la voce limpida di Andrea Liuzza, autore delle particolari combinazioni tra musica, testo e immagini.
L’inedita Elephant Serenade delinea un percorso di ricerca interiore e spirituale, scandito dal testo e dalle immagini.
La natura selvaggia di un bosco fa riaffiorare impressioni assopite in chi vive la quotidianità del falso. Immergersi in un mondo mistico e scevro da condizionamenti dona una visione originaria.
«I am myself and maybe something else», recita un pezzo del testo, e nel video emergono i molteplici io dell’artista. La meditazione, infatti, mostra come una persona sia un insieme di aspetti e prospettive. Analizzarsi aiuta quindi a comprendere se stessi.
Un disco assimilabile a un cammino di consapevolezza per capire se stessi ma, anche, per comprendere le persone e le situazioni che ci circondano.
Per saperne di più:
Il sito web ufficiale della Beautiful Loser
Da ascoltare (e da vedere):
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