Merchants Of Light, un live per il 28esimo anniversario dei Big Big Train
Il supergruppo prog britannico ripercorre la propria carriera con un’ora e mezza di musica ad alti livelli registrata durante l’ultimo tour
Orchestrali, sontuosi e potenti. Settantiani nel sound quel che basta per ricordarci che il loro genere è il progressive calato nella tradizione dei grandi, a partire dai Genesis e dai King Crimson.
Di quest’attitudine si è accorta la stampa britannica, che ha premiato i Big Big Train per tre volte col titolo di miglior prog band Uk.
Il loro recentissimo live Merchants Of Light, edito da English Electric, ripercorre i loro trenta anni di attività attraverso un’attenta selezione dei loro dieci album e documenta la trasformazione del gruppo da studio project del chitarrista polistrumentista Greg Spawton e del bassista polistrumentista Andy Toole in band vera e propria, in seguito all’ingresso, nel 2009, del mitico Nick D’Virgilio (noto ai più come batterista dei grandi Spock’s Beard), del chitarrista Dave Gregory, proveniente dagli Xtc, e del cantante David Longton.
Visto che l’appetito vien mangiando, anzi componendo e suonando, il sestetto si è ampliato nel 2014, quando sono entrati la violinista Rachel Hall, il tastierista David Manners e il chitarrista-tastierista Rikard Sjoborn. Ed è difficile non cogliere, dietro questa progressiva orchestralizzazione del gruppo l’esempio dei Gentle Giant di metà anni ’70.
Merchants Of Light contiene le (ottime) registrazioni di due concerti dell’autunno 2017 alla Cadogan di Londra, in cui i Big Big Train appaiono più in forma e più decisi a strafare che mai, visto che, per non privarsi di nulla, si sono fatti accompagnare sul palco da un quintetto di fiati.
Il prodotto è davvero succulento, un’ora e mezza di musica suddivisa in due cd per un totale di sedici canzoni, eseguite con un piglio genesisiano (la voce di Cadogan ricorda, a volte in maniera sfacciata, quella del Peter Gabriel vecchia maniera, un po’ come Fish) e con un’orchestrazione (parlare di arrangiamento risulta riduttivo) maestosa.
Il risultato? Un autentico spettacolo per le orecchie. Sontuosi, s’è già detto, ma non pomposi, i Nostri ripescano da tutta la loro produzione ed è davvero notevole ascoltare i brani di inizio millennio tirati a lustro ed aggiornati.
Si celebrano, i Big Big Train, ma senza pomposità e con una vena di tristezza, visto che Merchants Of Light è l’ultimo album in cui suona Toole, che ha lasciato da poco la band (ma, si spera, non la musica).
Se amate gli anni ’70, le orchestrazioni raffinate e le lunghe suite, non potete perdervi Merchants Of Light, che magari può essere l’occasione per approcciare come si deve questo supergruppo.
Per saperne di più:
Da ascoltare (e da vedere):
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