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Invisibile, lo psycho Babbo Natale che shocka Riccione

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Il nuovo video dei marchigiani Masstang, rivelazione dell’underground pronta per Arezzo Wave

Un folle si aggira per un’assolata Riccione. È un Babbo Natale stralunato, con l’abito rosso ma senza pancia (almeno non troppa…), la barba nera posticcia e un paio di occhiali scuri.

Ridicolo e un po’ inquietante, il personaggio interpretato da Roberto “Bobbo” Napoli, è il protagonista di Invisibile, il recentissimo video di lancio del secondo singolo tratto da Visioni (2016), l’album dei Masstang, una band di Urbania che attualizza il mix di rock ed elettronica affermatosi in Inghilterra a partire dagli anni ’90 sulla scia dei Prodigy.

Il quartetto marchigiano è composto da Marica Bacciardi, che dà una bella prova di sé grazie a una voce fresca, pulita e squillante, dal chitarrista e vocalist Dante Saudelli, che alterna riff tosti e incisi rap con non indifferente versatilità, dal bassista Ugo Pellicano, che impreziosisce il sound con un tocco funky e citazioni posse, e da Samuele Bozzi, programmatore e addetto alla drum machine, che è l’anima elettronica del gruppo. Il mix di intuizioni e di spunti eterogenei che ispira la bandè ben rappresentato in tutto l’album Visioni. E i risultati si vedono: i Masstang, sono usciti a gomitate dai circuiti locali, dove hanno avuto comunque un buon successo (almeno a giudicare dal loro denso calendario di concerti) e stanno per esibirsi all’Arezzo Wave, come miglior gruppo marchigiano. Segno che l’originalità e la creatività, quando sono spontanee, pagano.

A proposito di originalità: il video di Invisibile colpisce proprio per la sua semplicità estrema, al limite della rozzezza. Le sequenze, che raccontano la lunga passeggiata del Babbo Natale psicotico per Riccione, sono al limite dell’amatoriale. Infatti, sono assemblate col materiale di scarto del teaser di Visioni, girato la scorsa estate nell’imminenza dell’uscita dell’album. Niente a che vedere con la raffinatezza di Black Days, l’altro video tratto dall’album, girato a Londra in un suggestivo bianco e nero dalle sfumature vintage. Non a caso, i Nostri hanno apposto la dicitura unofficial a Invisibile, per evitare paragoni impietosi e per far capire che in fin dei conti stanno solo scherzando: «La canzone», scrive la band, «è nata con l’idea di fare un testo molto leggero e scanzonato, che quasi prendesse in giro il mondo gangstar, ma con quella voglia di gridare a tutti che c’eravamo anche noi».

Ma questa semplicità è anche la prova che basta poco per raccontare in maniera convincente una storia, se si hanno le idee giuste. Infatti, il clip contiene due camei: il perbenista che fa un cazziatone a Babbo Natale, anche lui vestito in maniera trash, con una sgargiante camicia hawaiana che non ha nulla da invidiare alla barba finta dell’antagonista (interpretato da Guido “Guru” Rossi), e l’avvocato in giacca e cravatta (Matteo “Sottocolle” Uguccioni) che degna il folle di uno sguardo stralunato.

Meglio un morto in casa che un marchigiano alla porta, come recita il noto e maligno adagio popolare? Nel dubbio, preferiamo avere questi marchigiani nello stereo e nello schermo. Valgono davvero la pena.

Per saperne di più:

Il sito web dei Masstang

 Da ascoltare (e vedere):

Il video di Invisibile

 

  

 

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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