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le Due Sicilie e i primati che non esistono

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I record del Regno borbonico esistono solo nella fantasia di Gennaro De Crescenzo. Noi ne abbiamo confutati alcuni

Sono anni che i neoborbonici, dentro e fuori il Movimento dell’istrionico Gennaro De Crescenzo, punta di diamante del revisionismo turbofolk, divulgano un elenco di primati italiani, europei o mondiali, che attribuiscono al reame borbonico del Mezzogiorno, quindi al Regno di Napoli sotto i Borboni, poi al posteriore Regno delle Due Sicilie.

Gennaro De Crescenzo, il presidente del Movimento Neoborbonico

Inutile dire che questo elenco è completamente inattendibile, come proveremo nelle righe che seguono.

Giusto alcuni avvisi preliminari: useremo come punto di riferimento l’elenco riportato nel sito ufficiale del Movimento Neoborbonico, ripetuto nel recente, costosissimo (circa 60 euro) volume di De Crescenzo, Il libro dei primati del regno delle Due Sicilie dal 1734 al 1860.

Inoltre, per comprensibili ragioni di spazio, non riporteremo tutta la casistica di un singolo fenomeno storico (ad esempio, i codici marittimi), ma più semplicemente, cercheremo d’analizzare e comprendere quali fra i presunti primati del reame borbonico siano stati effettivamente tali.

È chiaro che, se è possibile dimostrare che la data istituzione, ente, pratica etc. indicata come primato borbonico è stata in realtà preceduta temporalmente da una o più iniziative simili, allora non si può parlare di primato delle Due Sicilie.

Ecco il nostro elenco di primati (evidenziati in grassetto) con le relative confutazioni.

Gaetano Filangieri
  • 1774 prima istituzione in Italia della motivazione delle sentenze (Gaetano Filangieri).
  • Già a Firenze nel 1532 fu dato obbligo ai giudici della Ruota fiorentina di: «dare e scrivere a pie’ della sentenza […] brevemente e motivi principali, che gli aranno mossi a così giudicare […]», o comunque di redigere i motivi entro tre giorni dalla sentenza «allegandovi sempre (…) la legge, e le Doctrine, e le ragioni inductive, e motive di tal suo Iudicio», con la previsione di una sanzione pecuniaria per il giudice che non avesse assolto a tale obbligo. Nel 1678 si impose sempre a Firenze l’obbligo di motivare le sentenze in cause di valore oltre i 100 ducati o indeterminabili. Nel 1615 nel principato sabaudo la motivazione della sentenza era d’obbligo su richiesta della parte.
  • 1777 primo stato italiano a stabilire rapporti diplomatici ufficiali con l’Impero Russo.
  • Le prime relazioni diplomatiche stabili di uno stato italiano con la Russia furono quelle della Repubblica di Venezia. Proprio nella Serenissima fu istituita, nel 1711, la prima sede diplomatica russa in Italia.
  • 1781 primo codice marittimo moderno (opera di Michele de Jorio).
  • Volendo si potrebbe risalire agli statuti marittimi di Trani od alle famose Tavole amalfitane, ambedue risalenti all’Alto Medioevo. Se poi si negasse una loro natura effettiva di codice marittimo, allora si potrebbero portare altri casi, essi assolutamente incontestabili. Il parlamento inglese sotto il governo Cromwell emise nel 1651 gli Acts of navigation, successivamente riformulati sotto il regno di Carlo II nel 1660.
  • Se questo non bastasse, il codice marittimo di Michele de Jorio, a cui fanno riferimento i neoborbonici, non fu mai promulgato dallo Stato, insomma fu scritto ma non entrò mai in vigore. Esso in realtà rimase quasi sconosciuto sino al 1979, quando uno studioso, Cesare Maria Moschetti, pubblicò la sua opera Il codice marittimo del 1781 di M. De Jorio per il Regno di Napoli (Napoli 1979). Insomma, non soltanto vi sono molti codici marittimi risalenti a secoli e secoli prima del 1781, ma quello di Jorio addirittura non entrò mai vigore.
La copertina del saggio di Moschetti dedicato a de Jorio
  • 1796 Prima città italiana a ospitare un consolato dei neonati Stati Uniti d’America (consolato di Napoli con John Mathieu).
  • Il primo consolato degli USA istituito in Italia lo fu a Livorno, in Toscana, nel 1794.
  • 1801 primo Museo Mineralogico del mondo.
  • Il primo museo mineralogico del mondo fu creato a Parigi nel 1794.
  • 1807 primo orto botanico moderno in Italia a Napoli.
  • Il primo orto botanico moderno, capostipite di tutti gli altri, fu fondato a Pisa nel 1544.
  • 1819 primo edificio costruito per un Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte.
  • Il più antico osservatorio del mondo a cui spetta il vero primato mondiale è la Specola vaticana del 1578, istituita da Gregorio XIII. Successivamente fu creato l’osservatorio astronomico di Padova, nel 1725.
Papa Gregorio XIII
  • 1839 prima normativa per la tutela dei beni culturali in Italia.
  • Non è il caso di riportare qui tutti i Paesi che avevano emesso, molto tempo prima, normative a tutela del patrimonio artistico, esistenti già nell’antica Roma. Comunque, senza andare così indietro nel tempo, è facile rintracciare nello Stato pontificio leggi siffatte, emanate da papa Eugenio IV e dai suoi successori, per evitare che le opere d’arte venissero esportate o semplicemente rubate.
  • Famoso fu l’editto del cardinale camerlengo Albani (1733) il quale, oltre a bloccare la vendita di beni artistici verso l’estero, introduce per la prima volta il concetto di utilitas publica. L’editto del 1750 del camerlengo Valenti precisa ed amplia il significato della conservazione delle opere d’arte in quanto: «Porge incitamento a’ Forastieri di portarsi alla medesima Città per vederle, ed ammirarle».
  • 1739 istituzione del primo Tribunale del Commercio in Italia.
  • Un Tribunale di Commercio ha la funzione di dirimere le controversie commerciali sorte tra operatori economici (commercianti e società) per questioni fallimentari etc. Quello creato al Sud nel 1739 è definito dai neoborbonici come primato italiano. Ma istituti simili esistevano in Italia già anteriormente, pertanto non è un primato. Nel principato sabaudo, con editto del 28 aprile 1701, si istituì a Torino il Consolato di Commercio, che aveva tra le altre funzioni proprio quella di amministrare la giustizia mercantile. Nel 1729 fu creato poi il Consiglio di Commercio che aveva tra l’altro il compito di controllare che i consolati bene amministrassero la giustizia mercantile.
  • A Livorno nel 1717 era attivo un Consiglio del Commercio, che nel 1722 divenne ad ogni effetto un tribunale del commercio. La nascita delle prime Camere di Commercio coincise con la crisi e con la progressiva eliminazione delle corporazioni e delle strutture analoghe, cui subentrarono, a volte senza soluzione di continuità, ereditandone in alcuni casi il patrimonio, la sede e gli atti tanto che alcune Camere conservano ancora oggi fondi degli istituti preesistenti: tra le altre quelle di Bologna, Bolzano, Cremona, Lucca, Mantova, Parma, Pavia, Piacenza, Verona.
  • 1732 il più antico istituto di sinologia e orientalistica d’Europa (il Collegio cinese di Napoli).
  • Il più antico istituto di orientalistica d’Europa è l’Institut national des langues et civilisations orientales, fondato nel 1669 a Parigi.
  • 1754: Cattedra di economia: Antonio Genovesi.
  • La prima cattedra di economia del mondo fu creata ad Halle nel 1727.
Antonio Genovesi
  • 1806 prima cattedra di zoologia in Italia.
  • Una cattedra di zoologia, affidata a Michele Spirito Giorna, era stata fondata a Torino già nel 1802.
  • 1839 prima illuminazione a gas di una città italiana (terza in Europa dopo Londra e Parigi) con 350 lampade.
  • A parte il fatto che l’illuminazione prima di giungere in Italia si era parecchio diffusa in Europa, anche in altre città oltre che Londra e Parigi, essa nella penisola comparve a Milano. Il primo impianto d’illuminazione a gas italiano sorse nel 1818 proprio nella metropoli ambrosiana, a Casa Porro-Lambertenghi. Sempre Milano fu la città italiana in cui comparve il primo impianto di lampade a gas in luogo pubblico, per la precisione nella Galleria de Cristoforis nel 1832.
  • Napoli fu preceduta nell’installazione di impianti d’illuminazione a gas anche da Torino. La capitale subalpina ebbe questo tipo di lampade in funzione già nel 1822, in un caffè di piazza san Carlo. L’illuminazione viaria al gas fu introdotta a Torino lo stesso anno di Napoli, sempre nel 1839.
  • 1838 primi studi di Raffaele Piria sull’acido salicilico (la futura aspirina).
  • L’acido salicilico era conosciuto ed utilizzato sin dall’Antichità già nel I millennio a.C., se non prima ancora. Comunque, i primi studi conosciuti su di esso, distinti dalla pratica empirica, sono attribuibili ad Edward Stone (1763) ed Henri Leroux (1829).
Raffaele Piria

Quanto finora detto dovrebbe bastare per far capire quanto sia poco attendibile l’elenco neoborbonico. Un peccato di immodestia che si paga salato: se De Crescenzoe chi con e per lui si fossero limitati a parlare di positività anziché di primati, avrebbero reso al Regno delle Due Sicilie un servizio migliore, cioè lo avrebbero fatto passare per Stato che tentava di tenersi al passo dell’Europa con le doverose innovazioni. Così com’è, la lista diventa caricaturale come certe patacche, che sembrano oro a prima vista ma poi si rivelano ottone di pessima qualità.

Non siamo i primi a sbugiardare questa tesi, che francamente urla vendetta.

Qualche anno fa si è dedicato all’argomento José Mottola, col suo valido Il “primato” del Regno delle Due Sicilie (Capone Editore, Lecce 2014) con postfazioni di Alessandro Barbero e Gianfranco Liberati, con risultati seri e dovizia di documentazione.

E, per dirla col Poeta, quinci sian le vostre viste sazie.

(a cura di Saverio Paletta. Si ringrazia Marco Vigna per la consulenza storiografica)

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