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Sublimation, un abito umano alla sofferenza

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Esordio col botto per gli Human Suit, un duo padovano dedito all’elettronica e alle teorie della psicotanatologia

L’abito è umano. I suoni pure: un’elettronica calda e avvolgente che a tratti richiama Trent Reznor e Nine Inch Nails ma evolve alla ricerca di soluzioni originali.

In poche battute, è la formula suggestiva degli Human Suit (alla lettera, appunto, abito umano), che hanno esordito a metà aprile con Sublimation, un mini-concept album che si richiama alla teoria dell’elaborazione del lutto della psicotanatologa elvetico-americana Elisabeth Kubler Ross.

Gli Human Suit, è bene ricordarlo, non sono proprio novellini: il duo, costituito nel 2014 a Padova dalla cantante-bassista Chiara Zanon e dal tastierista-programmatore Marco Agostini, si era già fatto notare col singolo Unlistened, entrato addirittura nella colonna sonora di Cosmic, un videogame creato dal team Suderika, a cui è seguito il contratto con la Scarlet Letter Productions, che ha prodotto l’ep di esordio.

Non è un caso, quindi, che proprio Unlistened apra il disco e faccia da introduzione alla parte concept, che si snoda tra il concetto di rifiuto (This Bitter Taste, a giudizio di chi scrive il pezzo migliore della raccolta) e quello di rabbia (Collecting Clouds, il brano finale, in cui la ribellione al dolore viene resa da una base techno e dal paragone tra il montare dell’ira e il temporale).

Il tutto passando per In my legion (il patteggiamento) e Broken Doors (la depressione).

Tiratissimo, compatto e senza cedimenti, Sublimation si ascolta tutto d’un fiato: ottimi gli arrangiamenti di Agostini e superba la prestazione vocale della Zanon, raffinata, dolce e tenebrosa quel che basta.

Un buon esordio che conquista dal primo ascolto e ne vale cento.

Da ascoltare (e da vedere):

Unlistened

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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