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No Regrets, quel blues che ama in sardo e canta in inglese

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Quattro canzoni per sola voce e chitarra nell’ep di esordio di Frances P., una giovanissima artista isolana che si ispira a Stevie Wonder, Ed Sheeran e Paolo Nutini

Stavolta non serve citare sfilze di nomi, perché No Regrets, il recentissimo ep d’esordio della giovanissima cantante-chitarrista sarda Francesca Piras, che si firma Frances P., è una cosa semplice semplice.

Quattro canzoni per sola chitarra e voce, un unplugged minimale con cui Francesca cerca di esprimere in maniera volutamente grezza l’amore per il r&b, il soul e il blues, ispiratole da Stevie Wonder, Ed Sheeran e Paolo Nutini.

La copertina di No Regrets

Registrato e prodotto da Andrea Cutri, e confezionato dall’artwork efficace dell’artista Salvatore Zoncheddu, No Regrets consegna agli ascoltatori una artista che promette molto e si muove con una certa efficacia tra le coordinate di un genere non facile. Ma che ha ancora molti margini di crescita.

No Regrets Like Mama, il singolo apripista, è un bel rock blues ispirato, così racconta Francesca, a Scream di Nutini. L’interpretazione è molto sobria, perché la Nostra, per fortuna, non si fa lascia andare ai cinguettii e ai gorgheggi che di solito tentano le cantantesse più giovani e mira direttamente al groove.

Peccato solo che la voce sia ancora un po’ acerba: troppo squillante e non ancora sufficientemente cattiva. Una promessa, appunto.

La stessa impressione la lascia la successiva Overwhelmed, caratterizzata da toni più intimistici in cui Frances forse avrebbe potuto (e dovuto) osare un po’ più.

Una maggiore aggressività non avrebbe stonato neppure nella funkeggiante I Didn’t Asked You To Come.

Nella dolce Growing Pain, che chiude l’album con una bella melodia malinconica, l’interpretazione è invece allineata come si deve.

In definitiva, il punto di forza di No Regrets è nella buona qualità compositiva delle canzoni. Il punto debole, invece, è nella difficoltà di esprimere il groove senza arrangiamenti più sofisticati di quelli che può consentire una semplice chitarra acustica suonata con uno strumming basilare. Ma c’è quel che basta a far capire che per Frances P. è solo questione di tempo: il talento e le capacità ci sono, il resto verrà da sé.

A noi non resta che attendere.

Da ascoltare (e da vedere):

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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