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Religione e malattia, dalla fede alle nuove superstizioni

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Tutti i pericoli di un malinteso senso del sacro diffuso nel cuore della società occidentale. Molti cattolici non hanno mai letto un Vangelo e spesso disconoscono i fondamentali del sistema di valori cristiano. Tuttavia, preferiscono affidarsi ai presunti miracoli attribuiti alle immagini dei santi e rifiutano il progresso scientifico, sul quale, invece, scommette (e non poco) la stessa Chiesa

La religione è per l’uomo la percezione di un assolutamente altro. E fin qui va tutto bene, perché la ricerca di questo altro è un bisogno antropologico. Ma ci sono conseguenze decisamente pericolose: non poche esperienze del sacro sfociano nell’irrazionale e generano comportamenti discutibili.

Ogni religione è inseparabile dal credente. La religione elabora una spiegazione del destino umano e conduce a un comportamento che attraverso miti, riti e simboli attualizza l’esperienza del sacro e del destino, un’esperienza che, secondo i credenti, è universale e deve valere per tutti.

Una Madonna piangente

In effetti, il credo non è un’astrazione dello spirito, ma una realtà materiale percepibile, che talvolta si manifesta in modo persino bizzarro e non privo di eccessi. Al punto che spesso c’è molta più tolleranza negli agnostici che nei credenti, specie i cattolico-cristiani (ma ovviamente il discorso vale per tutte le grandi religioni monoteiste) che non ammettono altro Dio fuori di me.

Ascoltiamo spesso persone apparentemente di normale ingegno ringraziare santi e madonne per grazia ricevuta. Ignoranti che parlano di una religione della quale in realtà sanno poco o nulla, per il semplice fatto che hanno visto gli altri credere in qualcosa; credenti che non hanno aperto neppure il Nuovo Testamento e conoscono poco o nulla di Sant’Agostino o di Tommaso D’Aquino sanno poco o nulla. Quante persone operate di tumore al seno o al polmone hanno ringraziato Dio trascurando i medici e la scienza che avevano fatto il miracolo vero, sempre che si possa parlare di miracoli in questi casi?

Trovare la fede per aver superato un cancro all’utero e scoprire un Dio medico, trascurando il fatto, che prima del progresso medico, tutte le donne affette da questo male morivano ineluttabilmente anche se avessero pregato tutti i santi e gli dei.

Vanno ringraziati gli uomini per il progresso, non il rosario. Fleming, per esempio, è il padre della penicillina e si pensi a Pasteur. La poliomelite è stata debellata grazie a Sabin che ha donato i risultati delle sue scoperte alla comunità scientifica mondiale. Impossibile citare alcun santo teologo in grado di fare altrettanto.

Una modernissima sala parto

La questione dovrà essere chiarita definitivamente un giorno: si può guarire statisticamente grazie alla scienza medica o basta pregare ringraziare l’Onnipotente? Le malattie genetiche invalidanti o mortali guariranno con l’ingegneria genetica o con le preghiere a Padre Pio? Sarà una stampante 3d a riprodurre il nostro ventricolo o qualche Madonna più o meno piangente?

Intendiamoci: credere e pregare non è un male. Anzi. Ma il confine tra religione e superstizione è spesso labile. Perciò, non esiste progresso se esistono menti deliranti che attribuiscono alla loro fede un valore preminente anche su questioni prettamente corporee e sviliscono il progresso scientifico ma anche la fede stessa, che viene così ridotta ad un cordone di san Francesco, al santino che ricorda la patrona del paesello. A tacere di comportamenti diffusi e irriguardosi: ad esempio di chi fa benedire la macchina nel bisogno ancestrale di una protezione…. E meno male che l’assicurazione è obbligatoria.

Questo per dimostrare quanto sia arretrata la mentalità di molti rispetto ai tempi in cui gli è toccato vivere: leggono, scrivono, pensano (?), dialogano, si spostano (macchina, treno, autobus, aereo …), usano elettrodomestici e tecnologie sofisticate ma, nonostante tutto, il loro bagaglio morale e spirituale non si è spostato di una virgola di quello che si poteva già trovare al tempo delle Crociate.

Padre Pio, il santo più abusato da una certa devozione popolare che sfora la superstizione

Santi che sudano e madonne che piangono non possono guarire nessuno punto e basta. Le conquiste scientifiche, al contrario, sono un fatto evidente. La speranza è che a breve i computer quantistici potranno elaborare l’evoluzione soggettiva del cancro per poterne individuare la cura personalizzata. Uomini sottopagati in laboratori ammuffiti si prodigano molto di più di sedicenti santoni bardati alla maniera barocca; tuttavia i credenti preferiscono vedere ovunque la mano di Dio, anche se si affidano a medici o tecnici e, magari, si cullano nelle illusioni che le menti e le mani dei medici siano guidate da una Superiore Volontà.

Viene da chiedersi, allora: perché queste mani divine a volte si distraggono e lasciano che sbadatamente si dimentichi una garza, una pinza, un divaricatore nell’addome del povero malcapitato o che si scambino i tubi dell’ossigeno e del protossido d’azoto in sala operatoria? dunque, se c’è guarigione rendono grazie al santo a cui si sono votati, se malauguratamente le cose vanno storte allora è un chiaro caso di malasanità.

Certo, che colpa ne ha Dio? Mica si può occupare di tutto, no?

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