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A Rovito come ai tempi di don Camillo e Peppone

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Un assessore rimbrotta in piazza una oppositrice. Pronta la replica al peperoncino

Se non fosse vera, questa vicenda sembrerebbe uscita da una delle pagine immortali dedicate da Giovannino Guareschi a don Camillo e Peppone.

Purtroppo la figuraccia c’è tutta. E l’ha rimediata Luigi Falbo, giovane assessore di Rovito, un paese di tremila anime alle porte di Cosenza, e titolare di deleghe importanti, tra cui quelle al Welfare, ai Trasporti e all’Innovazione tecnologica.

Fosse stata l’Italia degli anni ’50, l’episodio sarebbe degenerato in rissa. Oggi, invece, anche nell’arretrata Calabria, ne è derivata una replica piccata ma civile della vittima, la consigliera di minoranza Manuela Spadafora, che ha scritto una missiva al sindaco, il giovane avvocato Felice D’Alessandro per denunciare il comportamento del suo assessore.

Il fatto risale al 12 giugno e si è svolto a piazza del Popolo, dove, scrive la consigliera, «mi ero recata a seguito di svariate segnalazioni pervenutemi da alcuni cittadini che chiedevano il mio intervento per risolvere delle problematiche irrisolte da tempo».

La Spadafora non specifica le problematiche, di sicuro interessanti ma forse troppo locali. Quel che conta è la ciccia, ovvero il succo della storia. Che prosegue così, nella narrazione dell’amministratrice: «Sul posto, per caso, giungeva l’assessore Luigi Falbo, al quale, con l’occasione, chiedevo delle delucidazioni in merito ad alcuni lavori che si stavano svolgendo sul territorio rovitese».

La risposta non è stata delle più corrette, almeno a livello istituzionale. Infatti, prosegue la consigliera: «Falbocon modo “spavaldo”, riferiva che come consigliere comunale di minoranza non avevo nessun “diritto” ad essere informata sui lavori che si stavano eseguendo nel paese. Inoltre, aggiungeva che la maggioranza di governo non deve affatto dar conto alla minoranza». Queste risposte avrebbero «allibito i presenti», tra cui la Spadafora cita il vicesindaco Luigi Maringolo e il proprio capogruppo Elio Caferro.

Senza perdersi d’animo, la consigliera si è messa alla tastiera e ha scritto al sindaco per procurare una tirata d’orecchi al poco cortese amministratore: «L’atteggiamento del del Suo assessore è inaccettabile e, a parere del gruppo consiliare “Rovito del Cuore”, non può passare assolutamente inosservato perché offende tutta quella parte di cittadini che, attraverso la loro fiducia, ci onoriamo di rappresentare nel consiglio comunale». Al rimbrotto è seguita la lezioncina di politica: «Signor Sindaco, è opportuno che riferisca al Suo collaboratore che la giunta comunale, come scritto nel regolamento, è chiamata a riferire periodicamente al consiglio sulla propria attività». Non basta: «Farebbe bene a ricordare all’assessore Falbo e a tutta l’amministrazione comunale di Rovito che il ruolo dell’opposizione è altrettanto importante di quello della maggioranza, in quanto l’obiettivo dell’opposizione e quello di vigilare sull’operato di chi amministra, di dare suggerimenti e anche aiuti, se necessario, nell’interesse della collettività».

E, per concludere, un augurio: «Comportamenti del genere non si ripetano mai più, in quanto risultano essere distruttivi e non costruttivi per l’intera comunità». Il linguaggio è leggero, ma il contenuto piuttosto duro. Manuela Spadafora stavolta ha parlato a nuora perché suocera intenda. E viceversa. Dite che basterà?

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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