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 Eccoci. Quello su cui avete appena cliccato è l’IndYgesto, l’ennesimo foglio digitale che mira a raccontare e interpretare storie nello sforzo di offrire ai lettori qualcosa di originale o, comunque, di diverso rispetto sia ai media, tradizionali ed elettronici, più mainstream sia alla controinformazione più classica, diventata anch’essa un business lucroso.

Già: non tutta la “dietrologia”, pur con le sue apprezzabilissime suggestioni, possiede le chiavi di accesso alla verità (sebbene molti dietrologi abbiano svelato o contribuito a svelare verità importanti) e i media “ufficiali” o “popolari”, con la loro mania, esibita con orgoglio come uno slogan, di semplificare a tutti i costi e di sensazionalizzare mutilano la lettura della realtà.

Ma nessuno ha il diritto di attribuire ai suoi lettori e spettatori la propria cultura né la propria ignoranza. Il lettore-spettatore è spesso più colto e critico della maggior parte degli operatori dell’informazione. E questo può spiegare, al di là dei ragionamenti economici e delle statistiche finanziarie, una buona parte della crisi della stampa.

Nessuno, inoltre, ha il diritto di predicare, perché l’informazione è nata con una funzione critica nei confronti dell’esistente e non con una funzione messianica nei riguardi dell’avvenire. Ciò vale per i giornalisti e vale, a maggior ragione, per gli operatori della rete, sia che operino con le tecniche e i metodi dell’informazione tradizionale, sia che li escludano nel tentativo di superarle.

L’InDygesto non seguirà nessuno di questi eccessi. Cercherà di affrontare vari argomenti spinosi, dell’attualità e del passato recente, con onestà, sincerità e buonafede: i tre prerequisiti che chiunque voglia dirsi indipendente deve avere. Cercherà di raccontare le realtà sottaciute e di risvegliare le vicende finite nel dimenticatoio dopo tanti tam tam mediatici ossessivi e, giudicati col senno del poi, spesso dilettanteschi.

Cercherà di spiegare immagini, suoni e testi, classici e contemporanei, fuori dai pregiudizi e dai luoghi comuni. E questo sforzo motiva gli spazi più che generosi dedicati al rock, interpretato e raccontato fuori dalle lenti deformanti dell’ideologia, al cinema, soprattutto quello considerato “di genere” o di “serie b”, in questo caso prendendo le distanze dal gusto iconoclasta del trash, di cui la rete abbonda sin troppo e dallo snobismo radical-chic che imperversa nei media.

L’IndYgesto non segue mode né aspira a crearne.

Ciò non vuol dire che l’IndYgesto non abbia i suoi pregiudizi, che poi sono quelli del suo ideatore. Tra questi i più gravi sono l’amore per la libertà e la difesa della cultura.

Il secondo scopo dell’IndYgesto è approfondire e chiarire. Nella nostra realtà caotica e accelerata c’è un deficit di riflessione che è necessario contribuire a colmare perché i fatti da soli non chiariscono nulla e le notizie, diceva un celebre motto, dipendono dall’estro dei giornalisti (e, spesso, di chi li manovra).

Iniziamo con il referendum sulla riforma della Costituzione, ormai arrivato agli sgoccioli. Una campagna propagandistica sporca, condotta a suon di reclame e di insulti, in cui il sistema mediatico ha dato il peggio e il meglio di sé. Tra meno di una settimana di tanti fiumi d’inchiostro, pixel, decibel e bit non resterà nulla. Se non una popolazione frastrornata dalla propaganda martellante che avrà approvato o rigettato una riforma senza sapere perché. Si spera che i pezzi che state per leggere contribuiranno a fare un po’ di chiarezza. Altrimenti pazienza: se ne prenderà atto e ci si sforzerà di migliorare laddove si è sbagliato. A breve inizieranno le rubriche dedicate a cinema e musica.

A partire sin d’ora, nella parte bassa della home page saranno anticipati, nella forma di brevi richiami di cronaca, alcuni argomenti che saranno successivamente approfonditi.

Si invita sin da ora chi avrà la pazienza di seguire queste pagine di scrivere alla redazione per esprimere, in maniera possibilmente civile, tutte le critiche e i suggerimenti possibili.

Grazie in anticipo e buona lettura.

Saverio Paletta

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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